Alta velocità, stretta di mano tra i sindaci dell’Altotevere e Valtiberina: ” Fermata a Rigutino, no a Creti e Chiusi”

A fine agosto erano stati i sindaci di Città della Pieve e Piegaro a fare la scelta:  la stazione per l’alta velocità più conveniente per l’Umbria è quella di Chiusi. Nei primi giorni di settembre, invece, i sindaci dell’Altotevere umbro stringono un accordo con i colleghi della Valtiberina Toscana e aderiscono ad un’altra soluzione: la fermata dell’alta velocità va fatta a Rigutino. Come era facilmente prevedibile l’Umbria è spaccata e si presenta all’appuntamento con posizioni completamente diverse. La palla, comunque, resta in mano alle due regioni, Umbria e Toscana, che dovranno indicare al ministero delle Infrastrutture e Trasporti la soluzione da adottare. Una decisione che vedrà i territori umbri su posizioni diametralmente opposte e questo non favorirà il potere contrattuale dell’Umbria sulla decisione finale. Dopo l’incontro di Chiusi, dove hanno partecipato i due sindaci del Trasimeno, è stata la volta di Città di Castello. Nella sala della giunta comunale tifernate si sono incontrati i sindaci dell’alto Tevere (Luca Secondi, Paolo Fratini, Enea Paladino, Mirco Rinaldi, Gianluca Moscioni) con i colleghi della Valtiberina Toscana. A guidare la delegazione dei comuni di Sansepolcro, Monterchi e Pieve Santo Stefano, è stato il sindaco di Anghiari e presidente della provincia di Arezzo, Alessandro Polcri. Alla fine dell’incontro è stato siglato un vero e proprio patto: la fermata dell’alta velocità va prevista a sud di Arezzo, a Rigutino. Lì dovra essere realizzata la stazione ferroviaria Medioetruria. Nessun’altra ipotesi può essere presa in considerazione, nemmeno quella su Creti, località di Cortona. Per i comuni dell’Alto Tevere di Toscana e Umbria – si legge nel documento congiunto firmato dai presenti – “la giusta collocazione non può essere che Rigutino, unica soluzione che consentirebbe l’interscambio ferro-ferro alla stazione di Frassineto con la linea lenta Roma-Firenze e sulla base degli studi tecnici effettuati andrebbe a servire anche molti più utenti rispetto alle soluzioni di Creti e Chiusi”. Una soluzione, quella di Rigutino, sottolineano i sottoscrittori del patto, strategica “per una macro-area con quasi un milione e mezzo di abitanti, con più di 200 mila imprese e con una forte propensione turistica”. Una chiusura, quindi, netta verso altre soluzioni. Ma l’Umbria, come spesso avviene, si divide ancora.