Arrestati per corruzione Cristian Goracci e Antonio Granieri: al centro dell’inchiesta l’appalto dei rifiuti dell’Alto Tevere

Sono stati arrestati questa mattina Cristian Goracci, ex amministratore di Sogepu, e Antonio Granieri, amministratore della Ece, ex Ecocave. Il Gip del Tribunale di Perugia, Natalia Giubilei, ha disposto per i due gli arresti domiciliari. E’ stata la guardi di finanza di Perugia a dare esecuzione all’ordinanza cautelare. La misura chiesta dalla Procura della Repubblica  del capoluogo umbro a fine giugno-inizio luglio è stata emessa secondo quanto previsto dalla nuova legge Nordio. L’istanza della procura era stata vagliata in udienza davanti al giudice con i due indagati che hanno reso ampie dichiarazioni rivendicando la correttezza del loro operato. Secondo la ricostruzione accusatoria, Goracci avrebbe ricevuto oltre 750 mila euro per consulenze fatturate ma che non c’erano “mai state effettivamente” e che sarebbero la remunerazione per la messa a disposizione delle proprie funzioni. Per questo, si legge in un comunicato della Procura, oltre alla contestazione di corruzione sono contestate le fattispecie di emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti. Malgrado le argomentazioni dei due indagati, il gip Giubilei ha condiviso  la richiesta della Procura ravvisando il rischio di reiterazione del reato. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Raffaele Cantone e dal pm Paolo Abbritti. E’ stata  una denuncia anonima, molto dettagliata, a dare il via alle indagini.  Secondo gli inquirenti Goracci sarebbe “ben inserito nel tessuto politico, sociale ed economico della zona di Città di Castello”. Un quadro, a parere degli inquirenti,  dentro il quale l’ex amministratore della società pubblica di Città di Castello “avrebbe agevolato la partecipazione e l’aggiudicazione a Sogeco del bando di gara per l’affidamento in concessione del servizio pubblico locale di gestione integrata dei rifiuti urbani per i comuni dell’Alto Tevere per un periodo di 15 anni a decorrere da 2023 e per un importo complessivo superiore ai 350 milioni”.