Biologo no vax deceduto, indagato il medico di base: ” Ho fatto tutto in scienza e coscienza”
Fa un passo avanti l’indagine della Procura della Repubblica di Perugia sulla morte del biologo no vax di Città di Castello Franco Trinca. Infatti, è finito sul registro degli indagati – con l’accusa di omicidio colposo – il medico di base che esentò dal vaccino il biologo tifernate. Sarà comunque l’autopsia a chiarire molte cose sulla scorta di alcuni chiarimenti chiesti dai magistrati della Procura del capoluogo umbro. Nel frattempo il medico di base indagato – intervistato dal Corriere dell’Umbria – si difende dichiarando di aver emesso quel certificato “in scienza e coscienza”. Secondo il professionista l’esenzione rilasciata “era assolutamente valida, figlia di valutazioni mediche, e lo rifarei perché c’erano tutte le condizioni per l’esonero”. Poi il medico precisa che ” a prescindere dall’esenzione Trinca non si sarebbe comunque vaccinato”. Gli inquirenti però intendono andare fino in fondo dopo aver acquisito le cartelle cliniche del biologo morto per Covid il 4 febbraio scorso all’Ospedale di Città di Castello. L’autopsia sarà fatta la prossima settimana, a Roma. Il medico legale scelto dalla Procura della Repubblica dovrà stabilire se l’esenzione dal vaccino disposta proprio dal medico di base sia stata corretta, ovvero se ci fossero le condizioni per concedergliela. Il secondo quesito che i magistrati perugini hanno posto al medico legale è quello di capire se il decesso possa essere riconducibile alla mancata vaccinazione.