Città di Castello, dibattito in consiglio su muri, odio e razzismo
CITTA’ DI CASTELLO – Mirco Pescari, capogruppo del PD, ha ringraziato la minoranza “per garantire il numero legale, che la maggioranza non può assicurare a causa dell’influenza”. Il dirigente del Settore Finanziario Gigliola Del Gaia ha illustrato due variazioni di cassa di competenza della giunta. Si tratta di aggiustamenti – ha specificato in risposta al capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci – movimentazione monetaria, di casa, ma non nuove entrate ed uscite”. A maggioranza con l’astensione delle minoranze il consiglio ha declassificato “la strada dei fondi di Co’Valli, un tratto di 95 metri, che ha già un percorso alternativo” ha detto Luca Secondi, assessore ai Lavori Pubblici, che la raccolto la proposta di Bucci per allegare “una cartografia negli atti del consiglio a vantaggio delle forze politiche che non siedono nella Commissione Assetto”. Via libera a maggioranza allargata a Castello Cambia anche all’ordine del giorno “Contro i muri della vergogna”, su cui si sono astenuti Marcello Rigucci del Gruppo Misto, Marco Castellari, capogruppo della Lega, Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia e Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme. Nel documento dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, per il 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino, “La sua costruzione divenne il simbolo di un’epoca molto buia e drammatica, il suo abbattimento fu reso possibile anche da tante persone e movimenti che hanno avuto il coraggio di lottare per la libertà, la pace e il rispetto dei diritti umani; da allora altri 77muri e barriere sono stati eretti nel mondo; muri di cemento armato e di filo spinato e muri invisibili:i muri della miseria e delle disuguaglianze, della violenza e dell’esclusione sociale, dell’antagonismo infinito e della competizione selvaggia, della paura e dell’indifferenza, del pregiudizio, dell’intolleranza e dell’odio” si legge nel documento che, citando Costituzione e Statuto comunale nella chiusa “prende atto con soddisfazione che tutti i servizi educativi e le scuole del territorio, di concerto con il Comune e con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e per i diritti umani, hanno dedicato due giorni in coincidenza con il 30ennale alla realizzazione di iniziative di conoscenza, riflessione,dialogo e impegno che partendo consentano a tutti di riflettere sui valori della libertà, della fraternità, della pace e dei diritti umani”.
Per molti aspetti collegato l’ordine del giorno di Castello Cambia “contro l’odio ed il razzismo”, presentato subito dopo dal consigliere Emanuela Arcaleni e approvato con il sì di Pd, Psi, La Sinistra e i promotori, l’astensione di Tiferno Insieme e Lega, il no di Andrea Lignani Marchesani di Fratelli d’Italia e Marcello Rigucci del Gruppo Misto. “L’iniziativa nasce dalla Commissione parlamentare, dalla mobilitazione dei sindaci intorno a Liliana Segre. C’è bisogno di memoria e di contrastare gli episodi di odio, vilipendio, rigurgiti fascisti, razzismo, antisemitismo. Nel 2008 l’Unione europea ha adottato la decisione quadro secondo la quale gli Stati membri devono garantire che siano punibili i discorsi di incitamento all’odio. Considerato che – il Senato della Repubblica, su proposta della Senatrice Liliana Segre, ha approvato una mozione che istituisce una Commissione monocamerale in tema di hate speech, chiediamo l’impegno di sindaco e consiglio a sostenere il percorso della Commissione e a farlo conoscere, a coltivare la memoria dell’antifascismo e della lotta contro tutti i totalitarismi, collaborando con le associazioni per la tutela e la valorizzazione della memoria della Resistenza, aiutando la ricerca storica, lo studio della storia contemporanea e l’educazione alla cittadinanza nelle scuole; ad aderire alla rete dei comuni per la memoria, contro l’odio e il razzismo”. Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, si è detto preoccupato “per il rigurgito di odio che non si notava da tanti anni ed ora rinasce con virulenza ed i mass media danno molto spazio alle manifestazioni di questi sbandati”. Ricordando la storia di deportazione della Segre, Procelli ha citato anche le vittime locali del nazismo e del fascismo, annunciando voto positivo. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha sottolineato come “Bene l’ordine del giorno e bene la Giornata della Memoria ma ci sono valori come il rispetto verso il prossimo, il debole il povero che sono universali. Chiedo ai partigiani iscritti all’Anpi che non hanno mai impugnato le arme, continuate la battaglia ma rivalutate i metodi perché se siamo in questa situazione non è solo colpa dei social”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha sottolineato come “i muri dell’accoglienza ci sono anche oggi e sono ideologici, il populismo calpesta i diritti e divide. Celebriamo ma teniamo attive le politiche dell’inclusione. Abbattiamo i muri dentro di noi”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto che “la Resistenza valtiberina è stata raccontata senza testimoni terzi. La Segre ha rifiutato un riconoscimento dalla città che aveva intitolato una via a Giorgio Almirante, fondatore e leader del MSI, con cui militò suo marito. Condivido appieno i partiti di Centrodestra per la commissione Segre, non è revanscismo storico ma l’anticamera della censura. C’è ideologismo nemico della democrazia. Chi decide chi può parlare?”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha parlato di “adesione convinta all’ordine del giorno che fa parte del nostro DNA. La commissione dipende dalla recrudescenza di odio che osserviamo in questi giorni. Come cristiano ho paura di non fare abbastanza per la difesa dei diritti umani. Dieci anni fa molte cose che oggi sono normali erano impensabili. Diamo un esempio diverso. Da tempo siamo impegnati nel cancellare le scritte ingiuriose o razziste e chiedo che questo impegno sia di tutti”. Luciana Bassini, assessore alle Politiche sociali, ha detto che “La memoria è obbligo per tutti. Solo 13 uomini e donne possono ricordare la tragedia della shoa. Mi associo al dettato dell’ordine del giorno: il discorso della Segre all’Ue è stato toccante”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha aggiunto: “riportare questo argomento dentro il consiglio è finalizzato a ricreare sensibilità attraverso iniziative del comune, del sindaco, della giunta. Segnalare l’appartenza fuori dalla porte è un comportamento da combattere”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “C’ anche il negazionismo delle foibe oltre quello della Shoa. Condivido molto di quello che ha detto Lignani. Nel 1945 da Città di Castello partì un gruppo di 4 o 5 giovani che andò a combattere con i titini e che infoibavano gli italiani. Chiamavano Tito babbo. Personaggi dello spettacolo vogliono rieducare come ai tempi di Stalin chi vota a destra. Alcune maestre hanno punito i bambini perché non cantano O bella ciao!. Parliamo delle malefatte dei fascisti ma anche dei comunisti. Ragioniamo nella complessità”. Arcaleni ha ringraziato tutti per gli interventi: “C’è bisogno di confronto per superare l’ideologia dell’odio di chi non la pensa come te. I social sono parte della democrazia, l’odio diffuso in rete è una cosa a parte che questo documento chiede di censurare. Le foibe sono ricordate per legge il 10 febbraio. Nel documento si chiede un potenziamento dello studio della storia e dell’educazione civica nelle scuole. Il documento non processa le idee ma l’espressione violenta, aggressiva”.