Città di Castello, inaugurata Piazza delle Tabacchine
Città di Castello. Intitolata Piazza delle Tabacchine. La sirena che per lunghi decenni ha scandito il tempo nel centro storico di Città di Castello oggi è tornata a suonare. Le tabacchine sono tornate nella piazza che da oggi, sabato 26 giugno 2021, è intitolata a loro e al loro lavoro. “Un pezzo di cuore di tanti tifernati e tra questi io, appartiene a questa piazza” ha detto il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta prima della scopertura della targa, ricordando “come quasi ogni famiglia ha avuto un genitore, una sorella, un parente che ha lavorato alla Fattoria Autonoma Tabacchi. Anche mia madre era una tabacchina e molti hanno riconosciuto il suono della sirena che tre volte al giorno chiamava le tabacchine al lavoro. Intitoliamo, grazie ad una collaborazione tra pubblico e privato che finalmente giunge a compimento, a queste donne, che nel periodo di maggiore occupazione erano un esercito di 1800 persone, la piazza e insieme diamo un tributo permanente al ruolo che hanno svolto anche a livello sociale, promuovendo l’occupazione femminile, sostenendo il decollo industriale del nostro territorio e contribuendo alla modernizzazione del tessuto cittadino”. Fabio Rossi, presidente FAT, ha detto: “Vedere rivivere questa piazza, che è stata il cuore pulsante della città è molto emozionante. FAT è una entità del territorio, al di là di avere soci e fare produzione. Quest’anno la Fattoria compie 110 e li festeggeremo ad ottobre. Un manipolo di agricoltori partiti nel 1911, molto attenti alla sostenibilità della missione azienda, a cui si sono aggiunti migliaia di uomini e di donne. Le tabacchine erano un esercito che aveva l’orgoglio del loro lavoro. Ancora Fattoria continua nel suo lavoro, ricercando l’unità e la cooperazione. Parliamo dunque del passato ma anche del presente. Abbiamo sempre fatto ricerca e innovazione importante, questa sensibilità ci porterà a cambiare pelle anche se il tabacco rimarrà centrale. Vorremmo che le polemiche fossero superate: il tabacco è un grande distretto europeo che produce occupazione accettando le sfide della salvaguarda ambientale, dell’efficienza e della sostenibilità. Ad ottobre, in coincidenza con i 110 anni, collocheremo uno statua alla tabacchina su questa piazza”. Anche il presidente FINTAB Alessandro Pennati Belluschi ha parlato di “emozione davanti ad una piazza che finalmente ha la configurazione che merita. L’emozione è simile a quella prova chi visiti la Pinacoteca e poi esce davanti a questo spazio, trasformato in meglio. Sono dell’idea che più delle parole contino i fatti, ed i fatti sono qua, di fronte a noi, intorno a noi. Li vediamo con la certezza che ci sopravviveranno, testimoni di un’intelligente operosità, di rispetto del passato, e gratitudine per chi ha fatto si che venisse riconosciuto ed apprezzato il valore del proprio lavoro. Sto parlando delle tabacchine a cui va il mio, ma credo anche quello di chi è oggi presente, ringraziamento”. Luca Secondi, vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici, ha ricordato la storia della Piazza: “un milione e 400 mila euro per realizzarla con la valorizzazione della zona archeologica insieme alla Soprintendenza, l’area verde e uno spazio architettonico che si inserisce nel contesto in modo naturale, come dimostra la foto aerea, realizzata da Marcello Mencaccini che ringraziamo. 13 ditte hanno lavorato a questo manufatto non senza qualche stop and go, che tuttavia alla fine ci ha condotto qui. Voglio ringraziare gli Uffici del comune impegnati in questo progetto e sottolineare come la piazza sia una prassi positiva nell’ambito del partenariato privato pubblico, che oggi restituisce alla città una area piena di storia”.
Accompagnata dalle note dell’Inno di Mameli, suonato dalla Filarmonica Puccini di Città di Castello diretta dal maestro Nolito Bambini, la scopertura è stata seguita dall’interpretazione di un canzone dedicata alla delegazione delle Tabacchine attuali che ha seguito in divisa la cerimonia. Il maestro Fabio Battistelli e la cantante Sara Peli hanno proposto una versione di “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia. Quindi la testimonianza di una tabacchina di oggi, Franca Zanelli, che ha ricordato il senso di svolgere questo lavoro, sottolineando le differenza tra e tabacchine di ieri e di oggi ma anche la forte continuità che lega un’attività molto tecnica e in cui la perizia, la precisione del lavoratore spesso fa la differenza. Molte le tabacchine che sono intervenute e che si sono soffermate davanti al grande poster che ritrae l’organico delle tabacchine nel loro massimo numero, scelto come fondale per le autorità. Il suono della sirena, forse per l’ultima volta, ha chiuso la cerimonia di intitolazione, a cui hanno collaborato l’Associazione Carabinieri di Città di Castello e Pat. Per l’occasione FAT ha aperto la mostra permanente sulla storia della Fattoria da cui era possibile vedere anche lo scorcio del Cenacolo templare nella chiesa di Santa Maria della Carità.