Città di Castello, morì annegato in piscina al centro estivo: imputati due educatori giovanissimi
Morì annegato al campus estivo del Centro ippico San Giovanni di Città di Castello. Era il 15 luglio del 2021 quando Gianmaria Ciampelli, 5 anni, perse la vita in una piscina di una struttura ricettiva del posto. Gianmaria, figlio dell’ex allenatore del Perugia e attualmente mister del Porto d’Ascoli (serie D), stava frequentando un campus estivo insieme ad altri bambini. Dopo la prima sentenza dove sono stati condannati il legale rappresentante della struttura ( 1 anno di reclusione, pensa sospesa) e il responsabile del Centro estivo ( 1 anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa), ieri è iniziato il processo a due giovanissimi educatori – all’epoca dei fatti di 19 e 22 anni) indagati per omicidio colposo e omesso controllo. Due ragazzi del posto che come tanti altri coetanei, in estate, si impegnano ad animare i centri estivi. Due giovanissimi che si trovano a vivere una doppia tragedia: dopo aver vissuto da vicino quanto avvenuto quel 15 luglio ora si trovano a dover rispondere di accuse pesanti in un’aula del Tribunale del capoluogo umbro. Ragazzi appena maggiorenni, pieni di speranza che saranno comunque costretti a ripercorrere gli ultimi drammatici momenti di vita di Gianmaria. Davanti al giudice Lidia Brutti e il procuratore aggiunto sono sfilati in aula diversi testimoni chiamati a raccontare quei drammatici minuti: la caduta in piscina, i primi soccorsi e infine la tragedia che ha sconvolto un’intera famiglia. Con l’arrivo dei sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del piccolo Gianmaria. Secondo l’accusa il bimbo è morto a seguito di arresto cardiaco per annegamento. Quando è finito in fondo alla piscina aveva già inalato troppa acqua. I genitori di Gianmaria si sono costituiti parte civile, così come in occasione del processo nei confronti del legale rappresentante della struttura e il responsabile del centro.