Città di Castello, Skate Park al Centro Le Fonti

Città di Castello – Skate Park al Centro Le Fonti, interrogazione di Castello Cambia. “Intervenire subito per sanare e rendere fruibile l’area skatepark del Centro Le Fonti di Città di Castello. Decine di ragazzi lo stanno chiedendo da mesi, incontrando solo promesse e il totale disinteresse da parte dell’Amministrazione comunale”.

 

È quanto ha chiesto la consigliera comunale di Castello Cambia Emanuela Arcaleni attraverso un’interrogazione nel question time di lunedì 19 ottobre 2020. “Questo spazio raccoglie quotidianamente decine di ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni, che cercano di praticare un’attività molto in voga tra i giovani. Ma spesso sono costretti a recarsi nei comuni limitrofi dove politiche giovanili più avanzate hanno fatto in modo di realizzare impianti ludico-sportivi sicuri. Con poche centinaia di euro sarebbe possibile mettere in sicurezza l’area e dotarla di qualche accessorio. Occorrono politiche giovanili, che il nostro Comune ignora da molto tempo, capaci di coinvolgere i ragazzi e le ragazze anche attraverso la stipula di Patti sociali di corresponsabilità, verso aree, spazi e beni pubblici”.

 

Nella replica l’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha detto “di aver avuto molti incontri con gli interlocutori dello Skate Park che di volta in volta sono cambiati. La gran parte di loro sono minorenni e per dare una gestione doveva esserci un’associazione per potenziare il parco. L’area di cui parliamo è costata oltre 11mila euro e spesso dobbiamo rimuovere i materiali posizionati per arricchire la pista ma che diventano pericolosi. Il comune ha sempre sviluppato le politiche giovanili. Arricchire il patrimonio giovanile nella cittadella sportiva sarebbe molto importante ma c’è bisogno di chi si prende la responsabilità”.

 

“Valorizziamo le loro attitudini perché è un elemento educativo. Ci sono gruppi informali che esistono e non possiamo come adulti riportare tutto alla politica. Ci sono ragazzi che stanno in una dimensione più ampia e con cui si può stringere un patto di corresponsabilità. Una cosa è avere strutture formali ed un altro è la cura, la custodia. Non irregimentiamo tutto: possono prendersi cura anziché gestire”.  Massetti: “ho fatto tre o quattro incontri e ogni qualvolta ho proposto di avere interlocutori maggiorenni, i genitori dei ragazzi ad esempio. Ben venga un punto di incontro con un movimento spontaneo di giovani che si vogliono divertire ma un dialogo è necessario”.