Città di Castello, una città sotto choc: quattro vite spezzate e quattro famiglie distrutte. L’amica di Luana scesa dall’auto poco prima

Città di Castello è sotto choc. Una intera comunità in lutto per quattro vite spezzate e quattro famiglie distrutte. Le luci e la musica delle discoteche rimangono spente in tutto l’Alto Tevere. In tanti si sono stretti attorno alle famiglie dei quattro ragazzi. La stragrande maggioranza dei tifernati si identificano con chi si trova a vivere un lutto così grande e terribile. Natasha, Nico, Gabriele, Luana sono figli di tutti. Quattro ragazzi che avevano partecipato ad una festa di compleanno di una compagna di scuola di Luana, organizzata in un bar tra Città di Castello e Cerbara. Poi, per concludere la serata decidono di raggiungere una discoteca di Sansepolcro dove avevano prenotato un tavolo. Ma Natasha, Nico, Luana e Gabriele non ci arriveranno mai. In quella semicurva maledetta, sulla vecchia “Tiberina 3bis”, bagnata dalla pioggia, si consumerà la terribile tragedia. Tutti i sogni di una vita si spezzano  su quel disgraziato pilone del cavalcavia. Una strada disgraziata perché 23 anni fa altri quattro ragazzi sono morti in quel maledetto tratto. Anche allora era appena iniziato dicembre, tutti dello stesso quartiere di Città di Castello. Il più giovane, 18 anni, si salvò per miracolo. Oggi a finire contro quel maledetto pilone è stata una Punto, ventitré anni fa fu un’Alfa 146. Una compagna di classe di Luana, ancora sotto choc, racconta al quotidiano “Il Messaggero” che in quell’auto ci dovesse essere anche lei. “Ero in auto con loro, poi sono scesa poco prima di partire”, racconta la ragazza. I compagni di classe di Luana, che frequentava l’ultimo anno dell’Istituto tecnico “Franchetti Salviani”, hanno messo una rosa bianca sul suo banco di scuola. Beatrice, invece, stava aspettando i quattro ragazzi a Sansepolcro, lei era già in discoteca. Ha chiamato due volte Luana sul cellulare, poi le ha inviato due messaggi scritti ma non ha ricevuto risposta perché la sua amica era già morta. “I messaggi e le telefonate che le ho inviato stanotte non le cancellerò mai”, racconta disperata Beatrice. Natasha Balducci aveva 22 anni, si era diplomata tre anni fa all’Itis e lavorava da poco in un ufficio di una assicurazione a Città di Castello. Sembra che da qualche mese fosse la fidanzata di Gabriele Marghi, anche lui aveva terminato gli studi tre anni. Lavorava in una azienda di costruzione di macchine agricole a Trestina. Nico Dolfi aveva, invece, deciso di proseguire gli studi. Era iscritto all’Università degli Studi di Perugia, alla facoltà di Economia, dopo aver conseguito il diploma al liceo linguistico Città di Piero a Sansepolcro. Luana Ballini era la più piccola, 17 anni, frequentava l’Itis di Città di Castello, dove era anche la rappresentante degli studenti. Natasha, Luana, Nico e Gabriele erano giovanissimi e pieni di entusiasmo, la loro vita si è interrotta all’improvviso dopo una festa di compleanno. Una tragedia immane.