Liste d’attesa inaccettabili, tra l’indifferenza e lo scaricabarile: scontro Bettarelli-Coletto
Uno scaricabarile fastidioso quello tra Regione e Governo sulle liste d’attesa, con pazienti costretti ad aspettare mesi e anni prima di poter accedere alle prestazioni sanitarie necessarie. Un’ attesa snervante per migliaia di umbri, che spesso sono costretti a ricorrere a strutture private. Con ulteriori costi sui bilanci familiari e, spesso, costretti anche a rinunciare a visite ed esami importanti per la loro salute. L’argomento è stato di nuovo affrontato nel corso della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, con il consigliere tifernate Michele Bettarelli (Pd) che ha incalzato l’assessore alla sanità Luca Coletto. Bettarelli ha chiesto all’assessore Coletto di dare “risposte reali e concrete che finora non sono arrivate” e di conoscere gli strumenti messi in campo in materia di liste d’attesa. Parlando poi di una “mobilità sanitaria che costringe molti cittadini a spostarsi” e sottolineando che il 13% degli umbri ” rinuncia a fare visite specialistiche e che un umbro su 10 rinuncia per motivi economici, logistici e strutturali. Solo chi può si rivolge alla sanità privata che ha visto esplodere la richiesta di prestazioni”, ha aggiunto il consigliere del Pd. “L’Umbria – ha rivendicato Coletto – è stata la prima regione ad intervenire in tempo utile, ma per le liste d’attesa sono mancate le risposte a livello nazionale. Il percorso è stato avviato ma ha bisogno di tempi medio-lunghi per una corretta realizzazione. Stiamo poi sollecitando il governo su questo tema visto che avrà sicuramente più attenzione rispetto ai precedenti che hanno tagliato 37 miliardi di euro alla sanità pubblica, cosa che abbiamo evidenziato più volte”. Per Coletto, inoltre, ” a volte si fa confusione tra il privato e il privato convenzionato e finanziato con fondo regionale che è perfettamente equiparato al pubblico”. Bettarelli ha replicato che “si continua lo scaricabarile verso il governo, senza considerare che la Lega ha svolto negli ultimi e vari governi sempre ruoli importanti”. Un dibattito, quindi, che non ha dato risposte concrete con il tentativo di mettere sullo stesso piano pubblico e privato convenzionato, due realtà completamente diverse. Un accostamento difficile da comprendere, una conclusione ingiustificata e che dimostra l’indebolimento del sistema sanitario pubblico. Per ora, al di la delle promesse e impegni presi dai vertici regionali, le liste d’attesa restano un vulnus pesante del sistema sanitaria umbro.