Marielle è stata uccisa a calci e pugni: svolta nelle indagini sulla morte della 70enne di Citerna. Indagato il vicino di casa
La svolta è arrivata dopo cinque mesi di indagini e alcuni esami del Dna da parte del Ris. Omicidio volontario, è l’ipotesi di reato che la Procura della Repubblica di Perugia contesta a un 51enne di origine romena vicino di casa di Marielle Soethe, la 70enne tedesca trovata morta il primo dicembre scorso. L’avrebbe uccisa con calci e pugni. Emerge dal capo di accusa contestato all’uomo in occasione in occasione della perquisizione che ha portato al sequestro di diverso materiale nella sua abitazione di Citerna. L’uomo – difeso dall’avvocato Donatella Donati – non è stato ancora formalmente sentito dagli inquirenti ma nega qualsiasi responsabilità. La donna, stando sempre al capo di accusa formalizzato, è stata uccisa anche con “mezzi naturali e altri oggetti”. Nessuna indicazione è invece emersa rispetto al movente e alla possibile dinamica dell’omicidio. L’attenzione dei carabinieri, impegnati con il personale che si occupa delle analisi scientifiche, si è concentrata sulle suole delle scarpe dell’uomo, fotografate e catalogate ma non sequestrate. Dagli accertamenti è tra l’altro emerso che la moglie dell’indagato dopo il lavoro come operaia si recava in diverse case della zona per fare le pulizie. Impegno nel quale talvolta l’aiutava il marito. I due hanno comunque sostenuto che non lavoravano nella casa della donna morta che era loro vicina. Durante la perquisizione i carabinieri hanno sequestrato tre biciclette, due telefoni cellulari e un computer. Hanno, inoltre, proceduto a un inventario di tutte le scarpe dell’uomo. Ora le scarpe trovate saranno confrontate con l’impronta trovata sulla scena del presunto delitto, l’abitazione dove Marielle viveva. Oltre alla casa dell’indagato sono state perquisite altre tre abitazioni, probabilmente le stesse dove la moglie presta servizio. La donna comunque non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia. Il corpo di Marielle fu trovo sfigurato, al volto e in altre parti. Da subito l’ipotesi degli investigatori fu di una morte provocata da un corpo contundente o da colpi inferti a mani nude. Con la concreta possibilità che la vittima conosceva il suo assassino in quanto nella porta d’ingresso e nelle finestre non c’erano effrazioni. Molto probabilmente è stata la stessa Marielle ad aprire la porta a chi l’ha uccisa. Il corpo della 70enne fu ritrovato dopo due o tre giorni dal delitto.