Menu 4 stagioni, eccedenze ai bisognosi e terzo figlio gratis: il servizio ristorazione scolastica del Comune di Città di Castello
CITTA’ DI CASTELLO – Un menù 4 stagioni, ritiro delle eccedenze per i bisognosi, mensa gratuita per il terzo figlio e un obiettivo: diventare mensa biologica certificata. Numeri, piatti e progetti del servizio ristorazione scolastica del comune di Città di Castello per i suoi 1793 piccoli e grandi utenti.
Un menù quattro stagioni che insegue i prodotti del periodo risparmiando in salute, natura e denaro: è quello adottato dal servizio ristorazione scolastica di Città di Castello, “che proporrà ai suoi 1793 utenti, piccoli e meno piccoli, piatti che evolveranno progressivamente nel corso dell’anno, in maniera tale da garantire massima biodiversità e varietà gastronomica, con giornate a tema in occasione di particolari ricorrenze” spiega l’Assessorato ai Servizi Educativi, sottolineando come “il cibo rappresenti un grande ambiente di elaborazione e crescita per i bambini perché in grado di trasmettere tanti significati, sia in negativo con il fenomeno dei disturbi alimentari, che in positivo con l’affermarsi di stili di vita corretti, ci ricorda ormai quotidianamente. Perciò il servizio ristorazione può considerarsi a pieno titolo un servizio educativo e essere strutturato di conseguenza”.
L’impiego di prodotti certificati e sostenibili non è una novità per il comune di Città di Castello, che ha introdotto forme di chilometro zero e tracciabilità in tempi non sospetti tanto che ora il capitolato con l’azienda prevede l’impiego di prodotti ortofrutticoli provenienti dall’Agricoltura Sociale, l’impiego di derrate prodotti ortofrutticoli e prodotti alimentari trasformati derivanti da materie prime provenienti da terreni sequestrati o confiscati alle mafie, destinati o trasferiti per finalità di pubblico interesse, ex L. 109/1996 “Disposizione in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati” e impiego di prodotti del mercato equosolidale; l’impiego di derrate alimentari a filiera corta (da imprese di Città di Castello- Galliano, San Giustino, Monte S.Maria Tiberina…); la fornitura di prodotti biologici nelle quantità necessarie al raggiungimento delle percentuali di utilizzo di prodotti Biologici definite dal Ministero per la certificazione BIO delle mense (100%), così da accedere al Fondo per le mense scolastiche biologiche, destinato a ridurre i costi a carico degli utenti e a campagne di formazione. Infine sui piatti di bambini ed adulti che usufruiscono del servizio finiranno prodotti a vario titolo certificati DOP, IGP, STG, PAT, prodotti ittici pescati o allevati in modo sostenibile e derrate animali derivanti da allevamenti ad alto standard di benessere animale”.
Accanto all’aspetto educativo e di consapevolezza ambientale, c’è anche un lato sociale del mangiare: “Abbiamo calcolato un otto per cento di pasti sociali saranno coperti da progetti di solidarietà a cui parteciperanno le aziende; tra le agevolazioni, il servizio gratuito per il terzo figlio e l’apertura di uno sportello dietetico presso ciascun Circolo didattico a disposizione di famiglie ed insegnanti”.
Al via quest’anno infine l’iniziativa “Non spreco”: la cooperativa Il poliedro insieme alle scuole provvederà al ritiro delle eccedenze , oltre i due chili e mezzo, di pane, frutta, yogurt, piatti freddi, insalate, preparazioni calde, alla rigenerazione, abbattimento e deposito in frigorifero, per la consegna a chi ha bisogno tramite la Caritas e l’Associazione Altomare.