Strage di San Giustino, la procura chiede il processo per due dirigenti del Comune: 4 ragazzi morirono sul colpo

La Procura della Repubblica di Perugia chiede il processo per due dirigenti del Comune di San Giustino sulla strage del 3 dicembre 2022 quando quattro ragazzi persero la vita finendo contro il pilo di un ponte. Le vittime si chiamavano Natasha Baldacci, che era alla guida dell’auto, Nico Dolfi, Gabriele Marghi, tutti 22enne e residenti a Città di Castello, e Luana Ballini, 17 anni, di Monte Santa Maria Tiberina.  L’accusa nei confronti dei due dirigenti, dell’area lavori pubblici, è di non aver curato “la manutenzione in via Umbra (il luogo della tragedia, ndr) in quanto omettevano di ripristinare idonea barriera stradale di sicurezza, rimossa successivamente al sinistro stradale avvenuto il 1 aprile 2018 quale dispositivo necessario a protezione della pila del ponte”. Con questa motivazione il pm Paolo Abbritti ha chiesto il rinvio a giudizio di un dirigente dei lavori pubblici e del suo predecessore, andato in pensione. Per l’accusa l’epilogo sarebbe stato diverso se il Comune avesse provveduto a proteggere la pila del ponte subito dopo l’incidente del 2018. A due anni di distanza dall’incidente si arriva quindi al primo passaggio fondamentale dell’inchiesta. Il 27 febbraio prossimo, infatti, ci sarà la prima udienza davanti al Gup del Tribunale di Perugia che deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura della Repubblica del capoluogo umbro. Parti offese saranno i familiari dei quattro ragazzi morti in quella terribile notte del 22 dicembre 2022. I quattro giovani erano usciti da una festa di compleanno e stavano andando in una discoteca di Sansepolcro quando sono finiti contro un muretto di contenimento del ponte. Erano a bordo di una Fiat Punto che all’improvviso, dopo aver sbandato, è finita con la ruota anteriore destra sulla banchina in terra della carreggiata per poi trovarsi con entrambe le ruote del lato destro all’interno del canale di regimentazione delle acque. Il tutto prima di andare a sbattere contro il muro di cemento armato costituente la pila del ponte.