Test rapidi, la Regione dell’ Umbria li acquista per 16 euro la Toscana li paga la meta’. Dubbi sull’ affidabilita’.
Al di là se funzionano o no, in Umbria si è aperto ufficialmente il “caso test rapidi”. In poche parole è venuto fuori che la Regione li ha acquistati per 16 euro mentre la Toscana li ha pagati la metà. Michele Bertarelli, consigliere regionale del Pd, solleva la questione è assicura che in altre Regioni ” li hanno comprati tra i 5 e i 9 euro”. Una vicenda che va chiarita subito altrimenti c’è il rischio di un polverone che può gettare ombre e diffidenze. Cosa inopportuna in questo momento. Quello che è altrettanto certo che la Regione Toscana li aveva acquistati da ditte diverse da quella dell’ Umbria a un prezzo tra i 6 e gli 8 euro. Così ricostruisce oggi puntualmente il quotidiano ” La Nazione”. Ma c’è di più: la Toscana è immediatamente passata a test molto più affidabili che oltre a IgG (marcatore dell’infezione pregressa) e Igm ( marcatore della fase acuta) misurano gli IgA, importanti per i virus respiratori. I test rapidi in Umbria sono stati acquistati dalla Regione dalla azienda V.i.m. di Città di Castello: 15.000 pezzi a 16 euro ciascuno, per un totale di 294 mila euro. Addirittura sembra, ma la questione è tutta da chiarire, che il prezzo iniziale – proposto dalla V.i.m. – fosse addirittura di 27 euro più Iva. La proposta sarebbe arrivata nella posta elettronica del capo di gabinetto della Presidente Tesei, Federico Ricci. È bene precisare che parliamo di test rapidi che per molti non funzionano anzi per la maggior parte degli esperti sono test che inducono a trarre conclusioni pericolose. Perché? Lo scrive la professoressa Antonella Mencaci: ” Possono indurre ad una sottostima dei casi sospetti “. Insomma un bel pasticcio , soprattutto se i test utilizzati non avessero le caratteristiche per fini diagnostici, né di sorveglianza epidemiologica. Certo in questi casi occorre prudenza prima di arrivare a delle conclusioni affrettate ma sulle procedure di acquisto e sull’ affidabilità dei test va fatta la massima chiarezza. L’opposizione in consiglio regionale non intende stare a guardare.