A piedi attraverso l’Umbria. La Repubblica Nomade incontra la Fiera delle Utopie Concrete
PERUGIA – Camminare nel “Cuore dell’Italia” esplorando le terre di Dante, Langer, Francesco e Leopardi. È l’obiettivo della Repubblica Nomade – associazione nata nel 2014 che si propone di fare del cammino la prefigurazione di un diverso modo di vivere – che torna nel Bel Paese con il suo cammino “Il cuore dell’Italia”, attraverso gli straordinari territori della Toscana, dell’Umbria e delle Marche e che vedrà in Firenze, Città di Castello, Assisi e Recanati i suoi quattro perni, legati a Dante, Langer, Francesco e Leopardi. Partito il 9 giugno da Firenze, il gruppo nomade farà tappa anche a Città di Castello, martedì 18 giugno, per incontrare la Fiera delle Utopie Concrete e ricordare la figura di Alexander Langer, dal cui impulso nel 1988 è nata la manifestazione che, nei decenni successivi, ha presentato e continua a presentare ogni anno esperienze e soluzioni di conversione ecologica, attraverso seminari e dibattiti, installazioni interattive, laboratori multidisciplinari, performance artistiche e spettacoli. La Repubblica Nomade trova in Langer una persona consanguinea per cui la crisi ecologica è una crisi culturale e spirituale. “Sarà un onore e un piacere – afferma Karl-Ludwig Schibel, coordinatore della Fiera delle Utopie Concrete – incontrare i partecipanti del cammino ‘Il Cuore dell’Italia”, e condividere un pezzo di sentiero di riflessioni su un futuro desiderabile prima che si rimetteranno in viaggio”. Nella giornata di soggiorno a Città di Castello, il gruppo, che in Umbria viene sostenuto dall’ARCI Perugia, sarà ospitato per il pranzo nel Parco di Rignaldello da ARCI Caccia, per incontrare poi nella Biblioteca Comunale “Giosuè Carducci” la Fiera delle Utopie Concrete.
“Attraverseremo città e paesi che hanno dato molto al mondo – spiega Antonio Moresco, uno dei fondatori dell’iniziativa La Repubblica Nomade – nelle arti, nelle scienze, negli ordinamenti sociali, nella vita spirituale. Viviamo in un’epoca di grandi e cruciali rischi per la vita stessa della nostra specie su questo pianeta, sempre più minacciata. Un cammino per unire le forze, non solo quelle mentali ma anche quelle fisiche e psicofisiche, come avviene nel gesto elementare e prefigurante del cammino”.