Michele Placido ringrazia “Universo Assisi”
ASSISI – “Voglio dire grazie a chi mi ha invitato, a chi ha avuto l’idea di questa iniziativa, che fa onore ad Assisi come centro del mondo, centro dell’umanità, centro di riflessione in questi momenti difficili”. Michele Placido, andato in scena con “Gloriosus Franciscus”, l’opera unica che prodotto in esclusiva con l’Anonima Frottolisti per il festival “Universo Assisi”, non nasconde la sua emozione di poter portare ora nel cuore un’esperienza per lui così intensa, e in una location di eccezione come quella del sagrato della Basilica papale di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi. Un progetto portato avanti convintamente fin da subito, non appena gli fu inoltrata la proposta da Carlo Bosco, uno dei componenti del comitato artistico della rassegna dedicata alle arti contemporanee che ha chiuso proprio con il suo spettacolo l’edizione 2018. Un legame tra i due con al centro la figura di Francesco, il personaggio che li ha più volte intrattenuti in chiacchiere fino a notte fonda, che ha dato poi i suoi frutti proprio ad Assisi. Un’intuizione, quella di Bosco, che rimarrà nel cuore di Placido. “Devo solo ringraziare l’Amministrazione per aver ideato una rassegna capace di generare cultura attraverso eventi di questo tipo – aggiunge Placido -. E rivolgere un grazie particolare a Carlo Bosco, e soprattutto all’Anonima Frottolisti, un gruppo straordinario, un’eccellenza di questo territorio”.
“Gloriosus Franciscus” è stato un viaggio attraverso la produzione artistica, musicale e poetica, dedicata a san Francesco dal XIII al XVI secolo. Placido, leggendo passi di antichi testi, ha raccontato davanti un pubblico di quasi mille persone, uno spaccato di vita del santo e della storia di un movimento, dei tanti viaggi dell’Ordine e della ricerca estetica dell’epoca. Ha riportato alla luce tracce francescane negli ambienti musicali e letterali europei, tra l’uso del latino e quello del volgare, in un’unica direzione spirituale. Lo spettacolo, che ha visto il coinvolgimento sul palco anche del figlio di Placido, Brenno, si è snodato in una esecuzione filologica di brani musicali originali e testi dedicati al santo, conservati negli archivi e nelle biblioteche europee, a partire dal Sacro Convento di Assisi.