Montefalco, convegno su “Rispetto e amore migliorano ogni relazione”
MONTEFALCO – Rispetto e amore migliorano ogni relazione. E’ il tema del convegno in programma mercoledì 6 febbraio alle 9 nella scuola Melanzio di Montefalco organizzato dall’associazione “Nel Nome del Rispetto” che si occupa di prevenzione degli episodi che possono derivare dalla diseducazione, che vanno dalla semplice arroganza fino a quelli più violenti come il bullismo.
L’associazione si occupa di “seminare”, infatti il logo rappresenta proprio un germoglio, la cultura del rispetto in ogni senso. Per coinvolgere i ragazzi è stato indetto un concorso per le scuole di ogni ordine e grado, per sottolineare il concetto dell’amore come spinta per comunicare cercando di percepire le emozioni dell’altro ed esternare le proprie.
Il convegno affronterà in particolare il tema del bullismo con la partecipazione delle parti sociali che sono coinvolte, dagli alunni alla scuola alle forze dell’ordine e le istituzioni.
Interverranno: Luigi Titta, vicesindaco del Comune di Montefalco; Maria Cristina Rosi, dirigente scolastico; Maria Cristina Zenobi, Presidente dell’associazione Nel Nome del Rispetto; Luciano Bacchetta, Presidente della Provincia di Perugia; Giuseppe Meglio, Generale dei carabinieri; Cristina Virili, vice presidente dell’associazione Nel Nome del Rispetto; Maria Luisa Iavarone, docente Università Parthenone; Cladio Zeni, maresciallo dei carabinieri; Gabriella Baciocchi, organizzazione e coordinamento.
Con il termine bullismo s’intende definire un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Solitamente, i ruoli del bullismo sono ben definiti: da una parte c’è il bullo, colui che attua dei comportamenti violenti fisicamente e/o psicologicamente e dall’altra parte la vittima, colui che invece subisce tali atteggiamenti. La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale sono sperimentate di sovente da bambini che, senza sceglierlo, si ritrovano a vestire il ruolo della vittima subendo ripetute umiliazioni da coloro che invece ricoprono il ruolo di bullo.