Mostra del tartufo di Città di Castello, exploit a Fico
CITTA’ DI CASTELLO – “Un notevole interesse per la mostra sia da addetti ai lavori che dai quasi 50mila visitatori del fine settimana”: questo il bilancio che il presidente della Comunità Montana Alta Umbria, Mauro Severini, promotore della mostra insieme al Comune nell’associazione organizzatrice, traccia dell’evento “L’Italia del tartufo”, che si è svolto a Bologna negli spazi di Fico. Nella giornata di chisura, domenica 7 Ottobre 2018, la mostra ha offerto una degustazione a cura dello chef Marino Marini e del Centro di formazione G.O. Bufalini in cui sono state preparati alcuni dei piatti più rinomati e tipici della cucina locale a base di tartufo. “L’attenzione di Oscar Farinetti e delle tante persone che si sono avvicinate al nostro stand, toccando con mano l’eccellenza della trifola altotiberina è stata una conferma agli sforzi che sul fronte della valorizzazione stiamo producendo da anni e ci spinge a proseguire con azioni mirate nell’ambito dei circuito specialistici.
In questo senso l’adesione alle città del tartufo, associazione che riusce le terre tartufigene del Paese, ha significato avere una vetrina di primo piano a Fico, gotha dell’eccellenza agroalimentare italiana, show room dei maggiori marchi e del made in Italy che sta trainando l’export nazionale. Parlare del tartufo è in un certo senso parlare di un territorio che ha anche molto altro da offrire in termini culturali e turistici, cosa che abbiamo fatto attraverso materiali informativi specifici e piccole degustazione dei produttori locali”. In vista della mostra e del programma ormai in dirittura finale, Severini e l’assessore al Turismo e Commercio Riccardo Carletti, che ha presenziato la giornata inaugurale di L’Italia del tartufo a Fico, insieme al consigliere delegato Luigi Bartolini, annunciano di aver ufficialmente invitato all’edizione 2019 Oscar Farinetti, “perché quando si parla di eccellenze il tartufo ha un posto d’onore riconosciuto a livello mondiale e su questo ogni realtà può dare un contributo per le ricadute economiche e di immagine legate all’immagine di questo prodotto e della sua variante più illustre, la trifola”.