Perugia, gli Harmony diventano materia di studio e sperimentazione artistica con gli studenti del Nid
È uno dei più celebri progetti editoriali italiani di genere, diventato negli anni iconico e a tutti gli effetti sinonimo di “letteratura rosa”, almeno nel nostro Paese: la collana editoriale Harmony – nata nel 1981 dall’incontro tra Mondadori e la casa editrice canadese Harlequin Enterprises – diventa ora protagonista di un nuovo progetto artistico a cura degli studenti del terzo anno di Graphic Design del Nuovo Istituto di Design di Perugia, in mostra dal 26 al 30 aprile negli spazi della galleria d’arte Indigo in via Oberdan. Il progetto, che verrà poi illustrato ufficialmente dai protagonisti (gli studenti Alessio Bellucci, Filippo Bertoni, Elia Buttarini, Simone Capuccini, Jacopo Castelletti, Matteo Ciani, Nicole Cicalini, Marco De Ieso, Anita Fioretti, Niccolò Giombini, Anna Giuglietti, Eleonora Gueli, Virginia Mackowski , Filippo Mantini, Alessia Meoni, Alberto Notarianni, Luca Pettinelli, Giuseppe Vicino, Vittorio Volpi) nella giornata di chiusura dell’esposizione – sabato 30 aprile alle 16 – è il risultato del workshop di Sperimentazione Editoriale condotto da Massimiliano Pace di Mousse Magazine and Publishing, rivista d’arte contemporanea con sede a Milano, con gli studenti dell’Istituto perugino coordinati dal designer Simone Scimmi.
“Durante il periodo del lockdown – spiega Massimiliano Pace – gli studenti sono stati invitati a leggere un romanzo rosa ciascuno, scelto casualmente dalla collana Harmony, e a disegnarne il libro gemello: una nuova edizione che, partendo dal medesimo formato, abbandonasse le regole sequenziali della prosa in favore di un utilizzo diverso della pagina: non più contenitore tipico della narrativa ma spazio concreto”. Sono nati così dei libri “da sfogliare come tracce di un dialogo aperto tra generazioni e contesti lontani, oltre che un modo – prosegue Pace – per fare luce su una narrativa, quella rosa, abituata principalmente a farsi leggere in segreto anziché far parlare di sé”.
“Durante il periodo del lockdown – spiega Massimiliano Pace – gli studenti sono stati invitati a leggere un romanzo rosa ciascuno, scelto casualmente dalla collana Harmony, e a disegnarne il libro gemello: una nuova edizione che, partendo dal medesimo formato, abbandonasse le regole sequenziali della prosa in favore di un utilizzo diverso della pagina: non più contenitore tipico della narrativa ma spazio concreto”. Sono nati così dei libri “da sfogliare come tracce di un dialogo aperto tra generazioni e contesti lontani, oltre che un modo – prosegue Pace – per fare luce su una narrativa, quella rosa, abituata principalmente a farsi leggere in segreto anziché far parlare di sé”.