Sisma 2016: I racconti dei Vigili del fuoco raccolti da Stefano Zanut

NORCIA – “Cronache dalla macerie – I racconti dei soccorritori in un mondo sottosopra” è il volume, edito dalla casa editrice ‘Nuovadimensione’, con cui Stefano Zanut, Vigile del fuoco del Friuli Venezia Giulia ha voluto raccogliere le toccanti testimonianze maturate dai Vigili del fuoco di Pordenone in alcuni territori del Centro Italia devastati dagli eventi sismici del 2016.

Tante storie, tante testimonianze raccontate dai Vigili del fuoco giunti nei comuni di Visso, Amatrice, Norcia, Cascia, Arquata del Tronto, Accumoli, Montegallo come soccorritori subito dopo le scosse verificatesi tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016, definiti «compagni silenziosi della nostra quotidianità di cui ci accorgiamo solo quando l’emergenza occupa lo spazio dei nostri pensieri: è allora che i Vigili del fuoco si materializzano con tempestività e discrezione, fanno il loro dovere per poi tornare a essere “invisibili” fino alla prossima richiesta di aiuto».

Tra le storie che si possono scoprire nel libro c’è anche quella di Paolo, Rino, Vitaliano e Vittorio che testimonia il recupero delle quattro campane della chiesa di Sant’Andrea di Campi di Norcia effettuato insieme ai Vigili del fuoco del comando provinciale di Terni.

Il libro è un omaggio ai soccorritori che oltre all’azione hanno espresso i sentimenti più profondi provati in quei difficili momenti ma è anche un omaggio alle persone soccorse in quei disastrosi eventi, persone che in pochi minuti hanno perso tutto. Piccole grandi storie di emergenza quotidiana, fatte di emozioni e adrenalina, di coraggio e di paura, di solidarietà data e ricevuta. Ogni racconto, sebbene individuale, è stato contestualizzato nel lavoro collettivo della ‘squadra’, l’unità operativa fondamentale dei Vigili del fuoco.

Le testimonianze raccolte da Stefano Zanut, architetto e direttore vice-dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco di Pordenone, in alcuni casi molto commoventi, sono solo una piccola parte di quelle che si potrebbero raccogliere tra quanti, per molti mesi, si sono alternati nelle zone operative del sisma ma, in ogni caso,  rivelano il patrimonio di professionalità e umanità che guida da sempre il lavoro dei soccorritori.

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