“Teatri in Rete”, “I tre volti di Shakespeare” domani a Città della Pieve
Amleto, Otello e Re Lear tre personaggi chiave dell’opera di Shakespeare che rivivono tutti insieme ne “I tre volti di Shakespeare”, lo spettacolo teatrale diretto da Germano Rubbi inscena domani, 23 novembre alle 21,15 al Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve. Uno spettacolo affascinante, inedito ed originaleche inchioda il pubblico e invita alla riflessione sulle tante sfaccettature dell’essere umano e sul ruolo fondamentale delle donne nel corso della storia e delle vicende umane. Grazie alla sapiente regia di Germano Rubbi, che è anche autore del testo, alle affascinanti musiche di Francesco Verdinelli e agli apparati scenicidi Marco Di Matteo, “I tre volti di Shakespeare” promette di replicare il successo riscosso durante le recenti performance in varie cittadine dell’Umbria. Sul palco Melania Fiore, Damiano Angelucci, Amedeo Carlo Capitanelli e lo stesso Rubbi. L’aiuto regia è di Gabriela Carmen Marin. I tre volti di Shakespeare” tocca molti temi della nostra contemporaneità: la solitudine, specialmente degli anziani, il razzismo, i pregiudizi, i sentimenti, la violenza, anche quella di genere, che vede le donne vittime di soprusi e di cieca rabbia. “Il testo – spiega Germano Rubbi – nasce dall’idea che il passato è sempre presente nella nostra quotidianità. I temi affrontati sono infatti esattamente gli stessi che ci accompagnano oggi: il femminicidio, la solitudine degli anziani, la violenza psicologica, il razzismo, i pregiudizi, l’amore negato e così via. Per me – aggiunge il regista – ripresentare, in forma di monologo interiore, i pensieri di tre fra i maggiori personaggi shakespeariani è una sfida affascinante e sicuramente provocatoria che ha l’ambizione di mettere lo spettatore non tanto di fronte ai tre personaggi stessi, cosa che comunque accade, quanto di fronte alle sue stesse emozioni inconsce che affiorano in modo spontaneo e rivelatore. Se io fossi stato nei panni dei tre personaggi cosa avrei fatto?Questa è la domanda che vorrei che ogni spettatore si ponesse alla fine dello spettacolo”. Rubbi spiega anche: “per amplificare questa visione ho immaginato la scena ambientata in un ospedale psichiatrico, con i tre personaggi che indossano una casacca numerata e che, nella propria solitudine, al termine dei loro monologhi interiori, vedono apparire l’interlocutore da essi evocato che si palesa inaspettatamente: Gertrude (madre di Amleto), Desdemona e le tre figlie di Re Lear. La figura femminile è, quindi – fa notare – una sorta di super-io freudiano che permette sia ai tre “pazienti” che agli spettatori di mettersi in gioco con i propri fantasmi e, di riflesso, con il proprio “es”. Le musiche di Francesco Verdinelli – conclude il regista – sono un ulteriore elemento che innalza la qualità dello spettacolo e amplifica tutto quanto sopra descritto in modo perfettamente idoneo in tale contesto straniante”. Lo spettacolo fa parte della stagione “Teatri in Rete, secondo atto” (finanziato con fondi Por Fesr 2021-2027) che Magazzini Artistici porta in 8 Comuni dell’Umbria (Terni, Spoleto, San Gemini, Calvi dell’Umbria, Città della Pieve, Massa Marta, Otricoli e Montecastello di Vibio) coinvolgendo un totale di 32 artisti, tutti di richiamo nazionale, tra attori, danzatori, musicisti, coreografi, autori, sceneggiatori e registi, oltre, naturalmente a costumisti, tecnici e scenografi.(nella foto di Francesco Mancuso, il regista e attore Germano Rubbi)Info e prenotazioni 3278184788 – magazziniartistici@gmail.com. Costo ingresso 10 euro, biglietti acquistabili su Vivaticket o direttamente al teatro la sera dello spettacolo