Terni Film Festival, domenica gran finale con il focus sul Brasile
“Non mi piace parlare di beneficenza, ma di solidarietà. E sono decisamente contrario al volontariato, perché deriva da alcuni buchi presenti nelle istituzioni. Se non ci fossero il volontariato non avrebbe bisogno di esistere: ci penserebbe lo Stato con le tasse versate dai cittadini. C’è già una legge per la quale lo 0,7% del Pil deve essere destinato alla cooperazione internazionale, ma l’Italia è ancora ferma allo 0,14%”. Così ha tuonato Giobbe Covatta sul palco del Politeama venerdì 12 novembre.
Introdotto da C’è un mostro nella mia cucina!, cortometraggio con la sua voce narrante e distribuito da Greenpeace che mette in guardia contro gli abusi nel consumo di carne, il celebre attore e attivista napoletano, senza rinunciare alla sua ironia, si è soffermato sulla lunga esperienza di sostegno a chi è più bisognoso: “In uno dei tanti viaggi che ho fatto, soprattutto in Africa, sono andato in Malawi con cento ragazzi di cento scuole diverse di Roma. Alla fine di questo viaggio di 14 giorni tutti e cento hanno deciso di entrare nella cooperazione internazionale. Perché è impossibile amare ogni cosa se non la si conosce. I più evoluti mezzi di comunicazione ci mostrano con assoluta indifferenza certe realtà drammatiche. E quindi noi tendiamo a non sentirle sufficientemente vicine”. Queste le parole di Covatta, che ha ricordato come l’Africa sia un continente molto complesso e variegato. “Pensiamo all’Africa come se fosse una nazione, ma è un continente abitato da quasi un miliardo e mezzo di persone distribuite in 54 paesi, dove spesso non arriva l’acqua ma arriva la Coca-Cola”.
Il comico è stato premiato con l’Angelo di Dominioni alla carriera proprio per il suo trentennale impegno verso le popolazioni più in difficoltà del Pianeta, facendo della coerenza la sua bandiera. Covatta ha anche presentato Anime borboniche, un film interpretato da lui e diretto da Paolo Consorti, vincitore al Festival nel 2014 e presidente di giuria nel 2015.
Giulia Minoli presenta Se dicessimo la verità
Di eterna attualità è senza dubbio la tematica affrontata in Se dicessimo la verità, un documentario in concorso, diretto da Emanuela Giordano e Giulia Minoli, proiettato in sala venerdì.
“Il documentario – ha spiegato al pubblico Giulia Minoli – è la sintesi di un progetto teatrale sulla criminalità organizzata al quale hanno partecipato quasi 60mila ragazzi. Il nostro viaggio è partito da Napoli e, passando per l’Italia settentrionale, è arrivato fino al Nord Europa, dove la ‘ndrangheta (di cui si parla sempre tanto poco) è ben radicata. Non abbiamo fatto un’inchiesta, ma raccontato – specialmente a un pubblico molto giovane – storie di gente comune che ha subito, o subisce continuamente, minacce dalla malavita. Chi la combatte non sono solo gli eroi uccisi da essa, ma anche persone che fanno semplicemente il loro dovere. Il problema non riguarda solo le sparatorie e i morti, ma anche, per esempio, la scelta del ristorante in cui si va. E anche evitando i locali in cui viene riciclato del denaro si può combattere il crimine organizzato”, ha continuato la figlia del famoso giornalista Giovanni.
Il Focus Brasile
Esibizioni di Capoeira, musiche tradizionali e degustazione di prodotti tipici.
E’ solo parte di ciò che attende il pubblico per il focus dedicato al Brasile, che dominerà la scena nell’ultima giornata di eventi della XVII edizione del Terni Film Festival.
In sala verranno proiettati diversi video a tema, tra cui Il papa è argentino, Dio è brasiliano, un’intervista a Frei Betto, uno dei principali esponenti della Teologia della Liberazione. Il titolo del video fa riferimento a una frase pronunciata da papa Francesco durante il suo viaggio in Brasile in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2013.
Alle 17 con Amazzonia: povertà, inquinamento, rifiuti, scenari possibili? padre Carlos Acacio, rettore del santuario della Spogliazione di Assisi, e padre Stefano Tondelli, direttore della Caritas diocesana di Terni, parleranno della delicatissima situazione in cui si trova attualmente il più grande polmone verde del mondo.
Domenica alle 11, presso il Cenacolo San Marco, è prevista anche la terza e ultima masterclass di questo Festival, dal titolo Immagine o Immaginazione?. Per assistere alla lezione tenuta dal famoso direttore della fotografia Daniele Ciprì occorre prenotarsi alla mail istess.cinema@gmail.com.
Omaggio a Jack Lenz e Focus Dante
I due eventi che faranno calare il sipario sulla XVII edizione del Festival saranno l’omaggio a Jack Lenz e il terzo atto del focus su Dante.
Nel primo Lenz, compositore canadese autore della colonna sonora de La passione di Cristo, verrà celebrato da Fabrizio Longaroni. Il trombettista e cantante ternano, membro della giuria musicale in questa edizione della kermesse, eseguirà dal vivo alcuni brani tratti dall’immortale capolavoro di Mel Gibson.
Nel secondo, dopo l’Inferno e il Paradiso, la trilogia dantesca del festival si concluderà con il Purgatorio, raccontato però in maniera del tutto inedita attraverso lo spettacolo tra cinema e teatro Dante poeta arrogante, saggio degli allievi del laboratorio di recitazione diretto da Riccardo Leonelli, attore e nuovo direttore artistico della kermesse.
Lo spettacolo racconta con ironia alcuni episodi – particolarmente buffi – della vita del Sommo Poeta. “Nessuno finora si è mai concentrato sulla vita privata del Sommo Poeta”, spiega Arnaldo Casali, direttore dell’Istess e autore del soggetto dello spettacolo. “Roberto Benigni ha accarezzato l’idea per anni senza mai realizzarla. Pupi Avati, proprio in Umbria, ci sta lavorando in questo periodo. Ma il Terni Film Festival ha deciso di batterlo sul tempo con questo laboratorio cinematografico-teatrale che ha visto impegnati come attori gli stessi stagisti del festival – in gran parte liceali – in un percorso didattico che ha sposato così arte scenica, letteratura, storia, fotografia e fonica”.
Lo spettacolo, al quale hanno collaborato il Comune di Acquasparta, l’Ente Rinascimento e il Rione Piazza di San Gemini (mettendo a disposizione costumi e location), unisce parti teatrali, che andranno in scena dal vivo sul palco del cinema Politeama, e altre filmate nei luoghi più suggestivi del territorio.