Twinnings: corrispondenza digitale tra gli studenti del Burkina Faso e dell’Umbria
PERUGIA – Scambiarsi foto, video e commenti relativi al proprio vissuto giornaliero fuori e dentro la scuola. Un’esperienza originale e altamente formativa che mette in connessione studenti che vivono in luoghi lontani con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza delle differenti realtà, comportamenti e stili di vita; aumentare la conoscenza del mondo e favorire lo scambio e il rispetto delle altre culture.
Si chiamano twinnings e consistono, in questo caso, nell’instaurazione di un rapporto di corrispondenza digitale tra le scuole italiane e del Burkina Faso, basato sullo scambio di foto e video attraverso i quali gli alunni delle due realtà interagiscono, raccontando alla controparte la propria vita quotidiana in relazione ad alcune tematiche: la migrazione, il diritto al cibo e la sicurezza alimentare. Nella prima fase, a febbraio scorso, i ragazzi della II B1 e II B2 dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Cavour – Marconi – Pascal” di Perugia e le classi II A, IID e IIID dell’Istituto Comprensivo “Benedetto Bonfigli” di Corciano (PG) hanno realizzato dei video inviati poi alla controparte in Burkina con la collaborazione delle insegnanti C. Boco, A. Federici, C Bacchi, G. Boschi e M.L. Montinari (Cavour – “Marconi – Pascal” di Perugia) e S. Perini e P. Ildebrandi (“Benedetto Bonfigli” di Corciano), dei dirigenti scolastici G. Materia (Cavour – Marconi – Pascal” di Perugia) e D. Gambacorta (“Benedetto Bonfigli” di Corciano), e il supporto dell’esperto cooperazione nelle scuole di Tamat, Pietro Tundo. In questa seconda fase gli alunni delle classi dell’Istituto “Tarwende” e le classi III, V e VI della scuola “St. Laurent” di Ouagadougou stanno visionando il materiale prodotto in Italia. Il percorso di incontri nelle scuole del Paese africano è stato realizzato dai membri del progetto RASAD AID 10912 in Burkina Faso (Florentin Tougouma, Eta Onka Claude YAYA), in coordinamento con la capo-progetto Denisa Raluca Savulescu, la coordinatrice locale Neerbewendin Kouad (ICCV/Nazemse, controparte locale) e con la collaborazione del Teatro Farneto, partner di progetto, nella persona del regista Maurizio Schmidt.
In queste settimane saranno i ragazzi in Italia a vedere il prodotto girato dai loro amici burkinabé. L’ultima parte, da realizzare a maggio, vedrà l’organizzazione di un incontro live via Skype tra le classi italiane e quelle del Burkina. Le attività sono inserite all’interno del progetto RASAD AID 10912 – Reti d’Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabé d’Italia, coordinato da Tamat e cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Un’azione di cooperazione che prevede tra le varie attività: la concessione di microcredito in agricoltura alle donne e alla stipula di accordi di agricoltura contrattuale con i due Centri Polifunzionali nel quartiere Cissin di Ouagadougou e nel comune rurale di Koubri, entrambi dotati di un Ristorante pedagogico comunitario (La Jardinière e Stone House) e di una Maison de la Femme (composta da una boutique alimentare, un centro trasformazione agro-alimentare e una Banca dei Cereali, dove vengono stoccate le sementi per contrastare le fluttuazioni dei prezzi. Il progetto RASAD AID 10912 vede anche il coinvolgimento della Diaspora burkinabé d’Italia, attraverso il progetto pilota di Rientro volontario assistito che ha coinvolto 5 migranti, accompagnati nel rientro e supportati nel nella creazione di una microimpresa; 2 hanno avviato un impresa avicola, uno si sta occupando di allevamento di suini, un altro ha appena iniziato a costruire la sua boutique alimentare, e un altro ancora è stato inserito all’interno del ristorante “Stone House di Koubri”.