A Cannara è il momento della raccolta in vista della 41ª Festa della cipolla
Quando un prodotto della terra, dopo mesi di dure lavorazioni, compie il suo ciclo vegetativo e viene infine raccolto, quest’ultima fase si trasforma in una vera e propria festa poiché l’agricoltore può finalmente toccare con mano il frutto del proprio lavoro. Valeva per la battitura del grano e per la vendemmia, ma vale tutt’oggi anche per la raccolta della cipolla di Cannara, che termina nel mese di settembre. Proprio in questi giorni, infatti, i coltivatori sono pienamente impegnati in queste ultime operazioni, poi le rinomate dolci cipolle verranno celebrate e degustate nella grande festa di fine estate che Cannara dedica appunto al suo prodotto d’eccellenza. Un evento, la Festa della cipolla di Cannara, che si svolge da oltre quarant’anni con sempre maggiore successo e che quest’anno attende i buongustai dal 5 al 10 e dal 12 al 17 settembre. “I cannaresi sono cipollari per antonomasia – ricorda Roberto Damaschi, presidente dell’Ente Festa della cipolla di Cannara – e probabilmente in tutta l’Umbria non c’è connotazione più stretta che a Cannara tra un paese e il proprio prodotto tipico”. “La cipolla per noi rappresenta tutto – gli fa eco Lucia Paoli, assessore al turismo del Comune di Cannara –, è un simbolo della città. Vi puntiamo tantissimo e sono quarantun’anni che le prime settimane di settembre organizziamo questa festa che attira moltissime persone”. E sono ben cinquecento circa i volontari che anche quest’anno, nei giorni della festa, nei sei stand gastronomici sparsi nel borgo, si preparano a offrire menù degni dei migliori ristoranti in cui la cipolla di Cannara viene esaltata e cucinata nei più svariati modi, addirittura nei dolci. “Tra i piatti proposti abbiamo ad esempio il bombolone con la crema di cipolla – ricorda la coltivatrice Maria Oliva Filippucci, titolare dell’omonima azienda agricola –. Ma sono tantissime le ricette e i piatti in menù, tutti a base di cipolla, tra cui la buonissima parmigiana di cipolle”. “La nostra festa è vissuta da un pubblico che va dai dodici ai novant’anni – sottolinea quindi Damaschi – e noi cerchiamo di andare incontro a tutte le esigenze proponendo divertimenti e iniziative per tutti i gusti. Abbiamo un programma ricchissimo e siamo pronti ad accogliere il solito grande numero di persone che vorranno farci visita. E se possiamo garantire loro una cosa, è che la cucina sarà come sempre di altissimo livello”.
In particolare, sono tre le tipologie di cipolla che gli stand gastronomici di Cannara offrono al pubblico, ognuna con sue particolari caratteristiche e proprietà organolettiche. “La nostra è una cipolla particolarmente dolce – spiega il coltivatore Luigi Ortolani dell’azienda agricola Palmioli Mirella –, in particolare la cipolla rossa, più indicata da consumare a crudo. La borettana è più adatta a essere cucinata al forno, mentre la dorata viene utilizzata per sughi, soffritti e zuppe”. “Cannara – aggiunge Maria Oliva Filippucci – nelle epoche antiche era una palude e il terreno è rimasto particolarmente argilloso e ricco di acqua, caratteristiche queste che danno un sapore unico alle nostre cipolle”. “Stiamo portando avanti un lungo lavoro per ottenere il marchio Igp (Indicazione geografica tipica) – ricorda infine l’assessore Paoli –. Speriamo di ottenerlo presto per valorizzare il lavoro dei nostri cipollari”.