Agenzia Forestale, sindacati: sempre più evidente volontà di privatizzare servizi

“Quando evidenziammo esattamente un anno fa il rischio di fughe verso il privato dell’Agenzia Forestale venimmo accusati di gridare al lupo al lupo e ci venne assicurato che invece l’intenzione della Regione era quella di ridare vigore ed entusiasmo a donne e uomini di questo importante ente pubblico.Purtroppo a un anno di distanza la fuga verso il privato non è più tanto velata e prosegue a tappe forzate, sopra le teste di lavoratrici e lavoratori”. Con una nota unitaria Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria, i sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori forestali, tornano a denunciare quello che sembra ormai ben più che un progetto futuro.
In particolare a preoccupare di più i sindacati c’è la gestione del servizio di irrigazione in capo al comparto Afor di Città di Castello: sarebbe infatti in corso una trattativa ben avviata con le associazioni datoriali Confagricoltura, Cia e Coldiretti per una vera e propria privatizzazione del servizio di irrigazione.
“Ci opponiamo e ci opporremo sempre al passaggio della gestione di un bene pubblico come l’acqua in mano ai privati – insistono Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – Qualcuno potrebbe obiettare che già esistono consorzi privati (concorsi di bonifica) ma si tratta di persone giuridiche pubbliche che svolgono la loro attività secondo norme dettate dalla legge speciale”. Ma qui, secondo i sindacati, non si starebbe costituendo un consorzio ex art. 862 del codice civile, ma qualcos’altro, “una vera e propria gestione privatistica dell’acqua pubblica”.
“Fino ad oggi le lavoratrici e i lavoratori irrigui hanno gestito l’acqua umbra guardando a criteri di sostenibilità economica e ambientale – affermano i sindacati – attuando sistemi di risparmio idrico anche in presenza di linee obsolete e orami fuori standard. Insomma, hanno agito non con la logica del profitto ma con quella della trasparenza e della cura di un bene pubblico prezioso come appunto l’acqua”.
“Noi crediamo che questo tentativo sia l’ennesimo atto a indebolire l’Agenzia Forestale, si vuole sottrarre un servizio ad alto valore aggiunto in termini di professionalità per impoverire l’ente e piano piano affidare i sevizi più remunerativi ai privati – concludono Flai, Fai e Uila –
Diciamo all’amministratore Marachelli e all’assessore Moroni di fermarsi. Serve trasparenza e collaborazione. Il sindacato ha traghettato la riforma delle comunità montane in Umbria con senso di responsabilità e con una visione di rafforzamento delle competenze (antincendio boschivo, manutenzione del verde, rischio idrogeologico, irrigazione, gestione del sisma, progettualità europea) e ci siamo riusciti visti i risultati raggiunti. Oggi viene messo tutto in bilico per mancanza di progettualità, investimenti e di convinzione politica di potenziamento. Lentamente si sta sfogliando la margherita dei suoi petali per poi buttare via un gambo sterile e improduttivo. Così non va cari signori”.