Agriturismi in Umbria pieni di turisti per il ponte dei morti
L’eccezionale ondata di bel tempo durante il ponte dei morti favorisce le vacanze degli italiani negli agriturismi, che in tempi di crisi costituiscono un’alternativa low budget ai viaggi all’estero. Secondo Cia Agricoltori Italiani e Turismo Verde, la sua associazione per la promozione agrituristica, tra il 28 ottobre e il primo novembre si registra, infatti, un +20% di prenotazioni rispetto all’anno scorso, che scontava limitazioni legate alla pandemia. Il costo medio del pernottamento per una famiglia di 4 persone in una struttura agrituristica è di 120 euro complessive, mentre per chi sceglierà la sola ristorazione il costo medio si aggira sui 35 euro pro capite. A testimoniare il tutto esaurito nelle strutture umbre, l’agriturismo “Marilena la Casella” a Lisciano Niccone. «Per il Ponte siamo al completo – dicono dalla struttura – , abbiamo dovuto dire no a tantissimi turisti che volevano raggiungere l’Umbria da tutta Italia». Ma le prenotazioni hanno interessato le strutture di tutta l’Umbria.
L’agriturismo si conferma un’eccellenza dell’offerta turistica italiana, in grado di venire incontro al desiderio di vacanze sostenibili e connesse alla natura. «Dal nord al sud dell’Umbria, gli agriturismi locali segnalano un boom di prenotazioni. Buoni segnali che arrivano dal settore confermano la ripresa – ha detto Matteo Bartolini, presidente di Cia Agricoltori dell’Umbria -, ma la preoccupazione ora si concentra sull’aumento dei costi di gas e luce che, nei mesi invernali, mette a rischio l’operatività delle strutture e, se necessario, la loro chiusura fino alla Pasqua. Stiamo sollecitando con vigore un’azione di governo realmente incisiva in vista della prossima manovra di bilancio». Ad accogliere i turisti, le tante le iniziative messe in campo sul territorio per puntare sulle eccellenze locali, dal tartufo all’olio.
E’, infatti, troppo costoso tenere aperte nell’autunno/inverno strutture spesso di grandi dimensioni, che hanno bisogno di un grande dispendio energetico per il riscaldamento. Cia ricorda che la superficie media della camera di un agriturismo è di circa 36 mt2, quasi il doppio di quella di un albergo e i previsti rincari in bolletta non potranno essere compensati dalla presenza degli ospiti. Resta comunque la preoccupazione degli agriturismi umbri per i rincari energetici, che in gran parte fermeranno le attività dopo il ponte, per riaprire non prima di Pasqua. «Se gli imprenditori hanno avuto nel biennio passato – ha concluso Bartolini – la capacità di reagire allo shock imposto dalla pandemia limitando le perdite rispetto ad altri comparti turistici, ora la crisi energetica desta grande preoccupazione».