Conad prima in Umbria per fatturato, poi Ast, Eurospin, Coop Centro Italia e Cucinelli
Conad (con 4.450.478.000 euro, in crescita) si conferma leader in Umbria nella classifica dell’Annuario economico delle “top 100” per fatturato nell’esercizio 2021, che ha prodotto complessivamente oltre 17 miliardi di euro, rispetto ai 14,8 del 2020 (+15%) e 14,2 del 2019 (+20%). A seguire Acciai speciali Terni con 2.047.425.593 euro rispetto ai 1.473.294.820 del 2020. Sul podio anche Eurospin Tirrenica spa con 992.400.889 euro. In quarta posizione Coop Centro Italia con 733.997.000 euro, tallonata da Brunello Cucinelli spa che ha registrato “un ottimo balzo”, con 712.179.000 euro. In sesta posizione la Metalmeccanica Tiberina, Farmacentro servizi e logistica e poi Colacem con 333.462.966 euro. Nella classifica per utile netto, sempre nell’esercizio 2021, Eurospin Tirrenica spa svetta in regione per redditività con un risultato che ha sfiorato i 60 milioni (59.342.649), a seguire il risultato del “re del cachemire” Brunello Cucinelli con 56.295.000 e di Ast con 53.344.002 euro. In quarta posizione Conad, seguita da Vetreria Cooperativa piegarese Coop e dalla Metalmeccanica Tiberin e da Umbragroup spa con 15.759.000. Il commercio e la meccanica sono i comparti più numerosi con 27 compagini ciascuno. A seguire quello dell’alimentare con 16 aziende, i servizi, l’edilizia e cemento e il comparto chimico-farmaceutico. Poi la logistica, il vetro, il tessile-abbigliamento, il cartario e l’elettrico-elettronico. “Le tensioni sui mercati internazionali fanno tremare anche l’economia dell’Umbria”, ha detto Giovanni Giorgetti, presidente di ESg89 Group ed editore dell’Annuario economico giunto alla 29/a edizione. ” Una regione – osserva – che con la consueta resilienza era riuscita a riprendersi dopo due anni terribili segnati dalla pandemia evidenziando per l’esercizio 2021 fra le top 100 aziende locali un incremento significativo dei volumi: +15% e della redditività”. Per il 2022 “possiamo pronosticare – viene sottolineato – una possibile contrazione dei volumi e in molti casi anche della redditività a causa delle tensioni su energia, materie prime e tassi d’interesse globali”.