Tpl, Filt Cgil e Faisa Cisal: nostre preoccupazioni confermate, gravi rischi per l’occupazione
“Purtroppo le nostre preoccupazioni rispetto al futuro del Tpl in Umbria sono confermate, anzi persino aggravate dopo aver letto i contenuti del piano di affidamento predisposto da Umbria Mobilità per la gara”. Filt Cgil e Faisa Cisal dell’Umbria, i sindacati, maggioritari nel settore, che sin dal primo momento si sono opposti alla decisione di frammentare il trasporto pubblico locale umbro in quattro lotti, dando vita a quella che definiscono la “definitiva privatizzazione e precarizzazione del Tpl umbro”, sono tornati a denunciare i rischi di un’operazione che considerano dannosa in primo luogo per il lavoro. “Siamo al paradosso di istituzioni pubbliche che anziché rilanciare, affossano il lavoro – hanno detto in una conferenza stampa Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil Umbria, e Christian Di Girolamo, segretario Faisa Cisal Umbria – Infatti, come temevamo, alle aziende che parteciperanno alla gara non è richiesto l’obbligo di mantenere i livelli occupazionali ed economici attuali a parità di servizi per più di un anno, ma si parla solo di un generico “impegno” su questo aspetto fondamentale e di una non meglio specificata “premialità” in sede di gara. Oltre a questo – hanno aggiunto Zeno e Di Girolamo – sono già fuori dal perimetro della gara circa 150 maestranze, ovvero i lavoratori di Savit, che si occupa dell’assistenza ai mezzi, quelli del noleggio e della mobilità alternativa”.