Don Pierino, l’uomo che trasformò la valle delle Streghe in valle della Speranza

“Siate forti, siate chiari, siate liberi”. Suona un po’ come un testamento in questa giornata la frase che campeggia sulla facciata dell’appartamento di don Pierino Gelmini, a Molino Silla, sede madre della Comunità Incontro. Il “don” non c’è più ma tutto in questo luogo parla di lui a cominciare dal nome: “Valle della Speranza”. Un’oasi di pace e di “rinascita” che fino al 27 settembre 1979 per gli amerini era solo la Valle delle streghe. Una scommessa portata avanti con determinazione e ostinazione, contro i timori di amministratori e cittadini, che il sacerdote di Pozzuolo Martesana (Milano) ha vinto. “Io ho un sogno – diceva don Pierino – quello di far diventare questo posto accogliente e non un ghetto. Un posto per far stare bene i ragazzi”. E così è stato: la prima sede della Comunità Incontro è divenuta un modello, un centro di accoglienza moderno e dotato di strutture di assistenza sanitaria all’avanguardia.

Uomo carismatico, infaticabile e, a volte, anche un po’ “sanguigno”, don Gelmini è stato un personaggio molto complesso: la sua schiettezza, la forza e la determinazione con le quali ha portato avanti le sue idee e i suoi progetti ne hanno fatto un sacerdote amato e contestato nello stesso tempo. Sempre al centro delle cronache nel bene e nel male, ha saputo parlare al cuore di tanti giovani, che ha salvato dalla droga, ma anche ai “potenti”.

Oggi monsignor Piemontese, vescovo di Terni, sottolinea come “Don Gelmini ha avuto un ruolo importante nel nostro tempo, è stato una testimonianza grandissima di attenzione ai giovani e alle loro sofferenze”.

E proprio per arrivare ai ragazzi, il “don” ha usato le loro stesse parole e i loro stessi interessi a partire dalla musica. Come non ricordare, infatti, la sua partecipazione a Rock cafè negli anni ’90? E poi di nuovo sulle barricate a combattere la droga. Nel 2000 ha preso parte al “manifesto” di Alleanza Nazionale “Valori e idee senza compromessi” come testimonial della lotta alle sostanze stupefacenti. Nel 2006 è stato uno degli ispiratori della Legge Fini-Giovanardi che equiparò le droghe leggere a quelle pesanti. Era ben inserito nel tessuto politico. Da sempre vicino alla destra, è stato lui a celebrare la messa per Bettino Craxi a un anno dalla sua morte.

E’ stato anche un carissimo amico di Berlusconi (tra i primi oggi a esprimere la vicinanza alla Comunità), tanto che il Cavaliere, non si sa quanto concretamente o quanto per “gioco”, nel 1994 gli propose di diventare ministro. Memorabile anche la telefonata di Berlusconi giunta a Molino Silla nel corso dei festeggiamenti per il suo 80esimo compleanno nella quale l’ex premier annunciò una sostanziosa donazione al “don”. Soldi che furono poi investiti sui centri all’estero della Comunità Incontro.

Con la malattia ormai alle porte, nel 2008 è piombata su don Gelmini l’inchiesta della procura di Terni per presunte molestie sessuali nei confronti di alcuni ospiti della struttura. Accuse che ha sempre respinto e per difendersi dalle quali al meglio ha chiesto al Papa, in quello stesso anno, di essere dismesso dallo stato clericale. “Ci siamo abituati – disse all’epoca don Gelmini – Silla da sempre si difende dalle infamie ma ha un’anima, perché si anima delle nostre speranze. Anche ora si difende in piedi e a testa alta dalle cattiverie che la offendono”. Un alone, quello dell’inchiesta, che non offusca il dato nudo e crudo dell’attività del “don”: 300mila i ragazzi che dal ’79 ad oggi sono passati dalla Comunità Incontro dopo aver conosciuto la droga.

Fino a che le forze glielo hanno consentito, don Pierino, che ha vissuto la malattia con grande dignità, è rimasto accanto ai suoi ragazzi che in questi ultimi tempi lo hanno assistito fino alla fine. Uomo dalla citazione sempre pronta, piace ricordarlo per una frase che nella sua vita ha usato un po’ come motto e che calza a pennello anche con le sue ultime vicissitudini: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”.

Un pensiero riguardo “Don Pierino, l’uomo che trasformò la valle delle Streghe in valle della Speranza

  • Ago 19, 2014 in 20:10
    Permalink

    Sorellona, Grazie per aver ricordato un GIGANTONE come PAPà GELMINI e di aver fatto capire al mondo attrraverso la tua TRENCHANT PEN chi era il GRANDISSIMO BABBO GELMINI. Non conosco,sentito o letto di un Capo Dello Stato,Governi o Singoli Filantropi che abbia fatto un miliardessimo del suo operato. Con Don Gelmini si fa un patto e non un accordo perchè,un accordo si aggiorna di tanto in tanto invece UN PATT0 è EVERLASTING AND FOREVER. Namastè ha sottoscritto tale ACCORDO con la Communità.Mi trattava come figlio e VALORIZAVA tanto i miei impegni che tu ci hai AIUTATO a promuovere e a difondere.Lui diceva che UN SEME NON FA UN’ALTRO SEME, MA FA UN ALBERO CHE A SUA VCOLTA FA TANTI ALTRI SEMI ecc..Prometto che il giorno che tornerà alla MAUSOLEO in preparazione dento la Communità,Namastè porterà la danza,musica, canti e balli. Spararemo come minimo 60 fucili nell’aria in una processione per dimostrare che BABBO L’ENERGIA E FOZA DELLA è tornato A CASA.Sarà un luogo di Pelegrinaggio dove tutti possono andare a chiedere consiglio,collegarsi telepaticamente e ricevere RISPOSTE come aveva fatto in tutta la sua vita.Sorella mia, pur cercando di darci la forza, faccio fatica a tratenere le lacrime. Facevo 0744/977*** e mi rispondeva. Monica, tu che conosci ed incontra GENTI chi ha lasciato la propria impronta/e NELLA SABIA DEI TEMPI in questo paese come DON? Fortunato di aver conosciuto uno come lui anche se da pochi anni.CHE LA TERRA GLI SIA LIEVE. Grazie BIG SISTER per possiedere UN CUORE INTELLIGENTE!!!!!!!Bye and God Bless You. Fraternamente Eddie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.