Foligno, quale futuro per la Quintana?
A Foligno tutti considerano la Quintana la più importante manifestazione cittadina e in effetti è così, considerando che ogni volta è capace di muovere centinaia di persone (tutti volontari) pronte a sacrificare il proprio tempo (giorni di ferie inclusi) per dare vita a un evento straordinario, apprezzato in tutta l’Umbria e non solo.
Negli ultimi quindici anni, sotto la guida del presidente Domenico Metelli, la Giostra è enormemente cresciuta, ha raddoppiato la propria presenza in città, con la Sfida a giugno e la Rivincita a settembre, si è qualificata, sta per raggiungere l’ambito riconoscimento di “Patrimonio immateriale Unesco” e è quasi certa la sua partecipazione a una vetrina eccezionale come Expo 2015.
I successi ottenuti in questi anni richiedono, però, una riflessione aperta sulle prospettive della manifestazione, sia perché le risorse pubbliche disponibili sono sempre meno, sia perché tra i quintanari sembra aleggiare una sorta di stanchezza e, nonostante gli sforzi, la Quintana sembra non riuscire a decollare davvero. Perché – si chiedono in molti – la Quintana di Ascoli viene trasmessa in diretta da una delle più importanti reti Rai e a quella di Foligno viene giusto dedicato un servizio nel tg regionale? La Giostra folignate riesce davvero a intercettare masse di turisti fuori dalle mura umbre? L’ultimo smacco – subito tamponato dal sindaco Mismetti – proprio qualche giorno fa: la Fondazione Perugia-Assisi ha dimenticato di inserire la Quintana nel progetto per la candidatura delle due città (e con esse dell’Umbria intera) a capitale europea della cultura.
Insomma è tempo di riflettere seriamente sul futuro della manifestazione, perché forse la Quintana non basta più a se stessa ed è giunto il tempo di fare un balzo in avanti, magari investendo di più sulla sua promozione fuori dall’Umbria, apportando qualche innovazione in un programma forse troppo uguale a se stesso, valorizzando di più peculiarità come la Fiera dei Soprastanti con maggiori richiami alla tradizione fieristica folignate e scommettendo sulla promozione di Foligno come “Città barocca”.
Le premesse per far fare alla Quintana il salto di qualità che merita ci sono tutte, sta ai folignati crederci fino in fondo.