IL NUOVO ANNO E LE INCERTEZZE DEL MONDO

di Pierluigi Castellani

Il vecchio anno, che ci lasciamo alle spalle, è gravido di lutti, miserie e incertezze sul futuro. Non ci eravamo ancora ripresi del tutto dalla crisi sociale ed economica prodotta dalla pandemia da covid-19 quando il 24 febbraio l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin ha ripiombata l’Europa, e non solo, nella sciagura della guerra. Guerra che più di una generazione aveva espunto dal proprio orizzonte  non avendola neppure mai vissuta nella memoria. Le lancette dell’orologio del pianeta sembrano essere state rimesse indietro di molti anni, a quando il mondo, superata appena la desolazione della devastante seconda guerra mondiale, ha dovuto vivere per quasi metà secolo sotto il ricatto della minaccia nucleare inchiodando il mondo alla guerra fredda. Putin, non pago della lezione della storia, ha voluto ripeterla pensando di rinverdirla con un’operazione imperiale vaneggiando lo spirito della Grande Russia degli Zar e dispiegando una volontà di potenza che poi all’atto atti pratico tale non si è dimostrata. Ora non potendo battere sul terreno le ben motivate truppe ucraine pensa di fiaccare gli animi della popolazione ucraina spingendola alla fame ed a un lungo difficile e freddo inverno. L’aggredito rimane formalmente l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina ma il vero obbiettivo di Putin è colpire l’Occidente nei suoi valori di democrazia e di libertà. Infatti non c’è peggior nemico di un’ autocrazia che vedere ai propri confini prosperare paesi in piena libertà, che pur avendo subito nel passato l’influenza russa, zarista o sovietica, scelgono di preferire i valori democratici mettendosi anche al riparo sotto lo scudo della Nato. Conosciamo bene tutti anche le colpe dell’Occidente: il colonialismo, la xenofobia ed il razzismo, né può sfuggirci il dover constatare che le due grandi tragedie delle guerre mondiali del secolo scorso sono nate proprio all’interno dei confini di quello che chiamiamo oggi Occidente. Ma è un dato di fatto, storicamente acclarato, che la democrazia occidentale ha fatto tesoro degli errori del passato e in più di settanta anni ha saputo riscattarsi da quel passato costruendo anche  un assetto geopolitico, che ha visto nell’Onu il primo vero tentativo di condurre il pianeta alla pace. Ora l’aggressione della Russia all’Ucraina ha stravolto del tutto quell’assetto. L’Onu si è dimostrata impotente, avendo i grandi paesi il diritto di veto, e le diplomazie, prima molto attive, ora stanno segnando il passo lasciando spazio a discorsi di rivendicate supremazie ed alla guerra. Non è dato sapere quanto durerà ancora la minaccia di questa guerra nonostante da più voci si invochi la pace e nonostante sembra affacciarsi di tanto in tanto qualche timido tentativo di pace o quanto meno di tregua. Fatto sta che il nuovo anno arriva con la consueta allegria e festa anche se ai confini dell’Europa ci sia un popolo che soffre. Niente riuscirà a farci dimenticare che il cammino della pace è ancora lungo e difficile e che il futuro del mondo conserva i profili dell’incertezza e dell’incognito. Eppure dobbiamo coltivare la speranza e continuare ad augurarci come facciamo calorosamente  a tutti i nostri amici di Umbria Domani : UN FELICE E SERENO NUOVO  ANNO !