Il terremoto greco
di Pierluigi Castellani
La vittoria della sinistra radicale in Grecia ha entusiasmato in Italia i fans di Tsipras. Così chi nel nostro paese riesce a superare di poco la soglia del 4% può gioire delle vittorie altrui. E’ un fenomeno questo della vittoria per mano di altri che ha già visto il centrosinistra italiano gioire, in piena era berlusconiana, per la vittoria di Obama in America e così via. E’ un modo per cercare una improbabile emulazione non tenendo conto che ogni paese ha i suoi problemi ed ha propri meccanismi di consenso. In ogni caso è certo che Tsipras deve il suo successo alla politica di austerity della Trojka e delle incomprensioni della Unione Europea a guida tedesca, che pur di far rispettare condizioni stringenti ha affamato le classi più disagiate di un paese come la Grecia facendone aumentare il disagio sociale. Così i greci, che non ne potevano più dell’austerity, hanno votato massicciamente per chi ha promesso di aumentare i salari e le pensioni e di non pagare tutto il debito pubblico che la Grecia ha accumulato. Queste promesse verra
nno mantenute ? Ne dubitano parecchi, perché anche Tsipras dovrà fare i conti con la realtà e sa che, non facendo fronte agli impegni che la Grecia ha assunto nei confronti dell’Europa, rischia di far scivolare il paese fuori dall’Europa stessa con conseguenze gravi sul piano interno e sul piano internazionale.
Ma il giovane leader greco ha già iniziato pragmaticamente a fare i conti con la realtà. Tanto è vero che per assicurarsi una maggioranza parlamentare ha stretto un’alleanza con l’Anel, un partito di destra con venature razziste e decisamente anti euro. Perché non si scandalizzano per questa alleanza alcuni nostri soloni della sinistra che gridano allo scandalo ogni volta che Renzi dialoga con Berlusconi – si badi bene- sulle riforme istituzionali e non già per dare vita ad un governo ? Ma si sa che il pragmatismo incoerente è la prassi di tutti i moralisti e di tutti coloro che vogliono conquistare comunque il potere . Ma c’è un dato positivo nel risultato delle elezioni greche. In ogni caso in questo modo si è ampliato il fronte anti- austerity in Europa e ciò consentirà a Renzi ed a Hollande di poter meglio tenere a bada il fronte rigorista del nord Europa guidato dalla Merkel ed il governo Tsipras , una volta insediato, dovrà tenere conto che tra il radicalismo utopico ed un concreto programma di governo c’è spesso un divario, che solo un serio riformismo può colmare.