La Rai e i partiti
di Pierluigi Castellani
Risuonano ancora nelle nostre orecchie gli slogans elettorali del Movimento 5Stelle con i quali si prometteva che finalmente i partiti sarebbero stati cacciati dalla Rai e che si sarebbe dato ampio spazio alla meritocrazia. Non sembra che le cose siano andate proprio in questo modo. Salvini infatti ha voluto a tutti i costi, anche con una procedura discutibile perché Marcello Foa una prima volta bocciato dalla Commissione di vigilanza secondo alcuni non poteva essere riproposto una seconda volta, il presidente Rai in quota Lega ed infine perché stanno circolando nomi per tutte le caselle ancora disponibili, partecipate e direzioni di rete e di telegiornali, nomi di giornalisti con accanto ben indicata la rispettiva area di riferimento ( Lega o 5Stelle). Ed inoltre la seconda votazione sul nome di Foa in Commissione vigilanza è stata possibile con l’apporto determinante di Forza Italia , con un’ anomala maggioranza che va da Berlusconi a Salvini e poi a Di Maio.
E’ ben singolare che Berlusconi, indicato fino a pochi mesi fa come il male assoluto, sia diventato poi alleato ben accetto dai 5Stelle per raggiungere l’obbiettivo di collocare tutte le caselle della lottizzazione avvenuta tra i contraenti del contratto di governo. Che cosa è stato assicurato a Berlusconi da parte di Salvini ? E’ stata solo rinsaldata l’alleanza di centrodestra per le prossime regionali o c’è ben altro? Forse in quanto qualcuno vocifera, che dietro ci sia la promessa da parte di Salvini di mai mettere un tetto alla pubblicità televisiva come minacciano invece di fare i 5Stelle, c’è qualcosa di vero ? E poi se Berlusconi ha promesso a Salvini che appoggerà tutti provvedimenti del governo lega-pentastellato in linea con il programma del centrodestra allora dovrebbe riconoscersi che la maggioranza si è in qualche modo allargata e che oltre alla stampella di Giorgia Meloni si è aggiunta quella di FI. Questa, davvero inedita, maggioranza ( ancorchè mascherata) dovrebbe avere qualche conseguenza anche nei rapporti che l’esecutivo ha con il Presidente della Repubblica, che quanto meno dovrebbe esserne informato, e con il parlamento che dovrebbe esprimersi con altro voto di fiducia. Per la verità non sarà proprio così ed il tutto rimarrà nascosto in quella nebulosa che da sempre nasconde in modo opaco gli interessi di qualche lobby ed in questo caso gli interessi del tycoon televisivo a dispetto di quel conflitto di interessi, che dovrebbe essere regolato, come è stato promesso dai 5Stelle. Ma forse la legge sul conflitto di interessi non vedrà mai la luce e tutto rimarrà tra le promesse elettorali di un movimento, che vuole dichiararsi del cambiamento. Un cambiamento sempre annunciato ma mai attuato, come è avvenuto nella vicenda Rai dove la lottizzazione tra le forze di maggioranza ha assunto una evidenza emblematica.