Le divergenti parallele
di Pierluigi Castellani
Stiamo assistendo ad una lenta ma progressiva normalizzazione dell’azione del governo giallo-verde. Questo dovrebbe tranquillizzarci e tranquillizzare i mercati come sembra stia avvenendo, ma non può non rimanere un fondo di sconcerto e di diffidenza per la incoerenza tra il dire ed il fare dei nuovi governanti. Basti pensare che Matteo Salvini da roboanti affermazioni sulla possibilità di sforare le regole di Bruxelles, in questo seguito da Luigi Di Maio, è poi passato con la sua intervista al Sole 24ore, a tranquillizzare circa il rispetto dei trattati a cui il governo non si sarebbe sottratto. Pur tuttavia nello stesso momento designa come unico portavoce della Lega sui temi economici il sen. Alberto Bagnai, che, non molto tempo fa, ha teorizzato che “ la fine della moneta unica salverebbe benessere e democrazia in Europa”. L’altro vicepremier Lugi Di Maio non è certo da meno; dopo aver definito l’assegnazione dell’Ilva di Taranto all’Arcelor-Mittal come “delitto perfetto” ha poi firmato un accordo per consegnare lo stabilimento il prossimo 15 settembre proprio al medesimo gruppo. E così via. Per i vaccini prima si è sostenuta la non obbligatorietà o l’ “obbligatorietà flessibile” come detto dalla ministra della salute Grillo, poi è stato presentato in parlamento un emendamento per confermare l’obbligatorietà ma sostituito nel giro di 24 ore con altro emendamento, che proroga la validità delle autocertificazioni, così destando molta confusione e sconcerto nelle scuole, che si avviano al nuovo anno scolastico. Ed ancora: il ministro delle infrastrutture Toninelli ha più volte dichiarato che il ponte Morandi sarà ricostruito da una struttura statale mentre il presidente della Liguria Toti, commissario per l’emergenza, si avvia a favorire la costituzione di un consorzio, sembra con l’assenso del presidente Conte, dove sarà presente Fincantieri, società pubblica, ma anche Autostrade del resto ancora titolare della concessione di quel tratto autostradale. E che cosa avverrà con la TAV (alta velocità) e la TAP (il gasdotto che dall’est attraversa i balcani) ?Non va poi meglio sul versante della giustizia. Mentre il consiglio dei ministri vara, con grande enfasi del ministro Bonafede e di tutti i 5Stelle, il disegno di legge anticorruzione, Salvini, per altro assente dal consiglio, dichiara che il provvedimento dovrà essere migliorato dal parlamento perché “ non possiamo arrestare 60 milioni di italiani”. E così mentre il leader leghista contesta il sequestro dei beni della Lega da parte della procura di Genova minacciando “temete l’ira dei giusti” i 5Stelle, che tiepidamente dimostrano comprensione per i problemi finanziari e giudiziari dei partner di governo, rimangono fermamente dalla parte dei giudici richiamando il dovere del rispetto delle sentenze. In questi casi, ma anche in altri, Lega e 5Stelle la pensano in modo divergente ed in modo mal conciliabile per un governo che vorrebbe essere di legislatura. Ed allora quanto potranno rimanere nella stessa maggioranza due parallele, che divergono sempre, sfocando solo all’orizzonte qualche motivo di apparente convergenza ?