L’Umbria con la testa… nel pallone

L’Umbria si ritrova con la testa nel pallone. E non si tratta solo di una questione calcistica. Con la crisi economica senza fine, un numero crescente di famiglie in difficoltà, le vertenze sindacali aperte che non lasciano intravedere nulla di buono all’orizzonte, il rischio di andare in tilt è concreto. In uno scenario davvero complicato, dove la ricerca di stimoli a guardare avanti con ottimismo diventa quasi una caccia al tesoro, ben venga il campionato di calcio. Un campionato che quest’anno vede le squadre dei due capoluoghi umbri disputare la serie cadetta.

Un traguardo calcistico importante per Perugia e Ternana, che dopo 5 anni tornano a disputare il derby (l’ultimo risale al marzo del 2009 quando militavano nella prima divisione della Lega pro ndr.). Una vetrina di lusso anche per la regione che, sul fronte calcistico, torna ad esprimere le proprie eccellenze.

Divise dallo storico antagonismo delle rispettive tifoserie, Perugia e Ternana oggi hanno una responsabilità importante che non è solo sportiva. Vogliono esprimere, attraverso il calcio, la forza, la coesione e la solidarietà di un territorio che, seppur piegato dalle difficoltà, sa tirare fuori il meglio di sé. Sa rialzare la testa senza piegarsi, sa essere propositivo e propulsivo, ma soprattutto, difendendo con orgoglio la propria appartenenza all’Umbria, sa superare le divisioni per affrontare, unito, le sfide che lo attendono.

I tifosi, in questo senso, proprio nelle scorse settimane hanno dato una grande prova di maturità esprimendo (quelli del Perugia ndr.) solidarietà agli operai dell’Ast di Terni. Se questo è il buongiorno, ben venga dunque il calcio, il derby, la sana competizione.

In questa ottica e con questo spirito, siamo sicuri, che il Perugia e la Ternana sapranno regalare anche la carica di ottimismo e l’iniezione di energia di cui gli umbri hanno bisogno per ripartire. Che si dia quindi inizio al campionato e che vinca il migliore.

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