Siamo tutti francesi
di Pierluigi Castellani
Siamo tutti Francesi. Preferisco dimostrare con questa affermazione la mia e nostra solidarietà alle vittime del terrorismo, che ha impazzato in questi giorni in Francia con l’eccidio dei vignettisti e scrittori del giornale satirico Charlie Hebdo e degli ostaggi del market ebraico. Preferisco dichiararmi francese perché l’attacco terroristico che ha colpito Parigi ha colpito la libertà di stampa ma soprattutto tutto quello che significa la Francia e la sua cultura per la democrazia europea ed occidentale. Siamo tutti in qualche misura debitori delle conquiste della rivoluzione francese.
“Libertè, egualitè, fraternitè” significano qualcosa per tutti noi perché l’attacco terroristico è contro l’orizzonte di libertà, eguaglianza e solidarietà, che l’occidente si è dato. Quindi anche la nostra solidarietà nei confronti delle vittime deve servire a riaffermare e testimoniare quei principi. Altro discorso ci porterebbe più lontano, ad esempio a parlare di libertà di stampa e di satira, che come ogni potere in democrazia, ce lo ha ricordato sulle pagine di Repubblica un intellettuale come Todorov, deve avere anche i suoi limiti. Ma ora di fronte alla minaccia terroristica bisogna essere chiari. Non può esserci nessun cedimento di fronte a chi vuole riportare le lancette della storia indietro di alcuni secoli, come la nostra condanna del terrorismo non può essere confusa con la islamofobia. Perchè è proprio questo che i terroristi, e chi c’è dietro di loro, vogliono. Infatti con le loro azioni insensate vogliono costringere l’Occidente ad una guerra contro tutto l’Islam, perché è quando l’Islam si sente minacciato che i vari Al Quaida ed i vari califfati, che nascono intorno all’Is, possono fare proseliti e trascinare tutto l’Islam ,anche quello cosiddetto moderato, contro l’Occidente.
L’Europa e l’Occidente intero non possono cadere in questa trappola e occorre frenare e far tacere chi da parte dell’Occidente evoca lo “ scontro di civiltà”. Non a caso anche l’Islam vero, quello che non tresca con i fanatici, ha capito questo pericolo e per dimostrare la lontananza dal terrorismo e sceso in piazza a Parigi e in tutta la Francia a difesa delle libertà democratiche. La comprensione ed il dialogo sono l’unico antidoto al terrorismo ed alla violenza. E difendere l’ identità dell’Occidente, come ha detto Matteo Renzi, non significa rinnegare il dovere dell’integrazione. Per questo oggi siamo tutti francesi, perché tutti dobbiamo qualcosa a quella nazione, alla sua storia, alle sue intelligenze, che hanno costruito i capisaldi di quella democrazia e libertà, che con tenacia vogliamo difendere.