“UMBRIA”, E DA DOMANI?

Nostradamus di Leo Polda / Oggi è l’ultimo giorno di un lungo ponte ” uggioso “. Domani riparte il mini metro’ e , negli auspici,riparte anche il trenino dell’umbria guidato dalla Politica che deve fare la sua parte per frenare i morsi di una crisi che si appalesa e si spalma su tutto il territorio. E la prima misura da mettere in campo è … la memoria ! Giova ricordare , ad es., gli anni sessanta quando i nostri Partiti e i suoi ( grandi ) uomini che li rappresentavano in Parlamento e nelle Istituzioni locali economiche , sindacali , sociali, laiche e cattoliche, mettendo da parte ciò che li divideva, gettarono le basi per la costruzione di un piano regionale di sviluppo dell’Umbria.Un lavoro comune avviato da una grande intuizione di Filippo Micheli, primo interprete di un impegno politico e istituzionale che poneva in primo piano per tutti ” una soluzione vera della classe dirigente frutto dellapartecipazione della base dei Partiti, oltre ad una volontà popolare che , rispetto ad oggi , pesava molto più nella elezione dei rappresentanti popolati nelle istituzioni a tutti i livelli ” ( cfr. Bartolini ). Lunga la lista di quel tavolo di incontro ricco di idee ( in tregua le ideologie ): Filippo Micheli , Giorgio Bartolini , Fabio Fiorelli , il senatore Pasquini , Ennio Tomassini , Ludovico Maschiella , Gianni e Nicola Fogu, Mario Roych. Prese corpo , ,così , quella eccezionale esperienza di programmazione economica e sociale , la pagina più significativa della storia della nostra regione. Un momento di grande impegno unitario di enorme valore formativo che elevò la qualità delle politiche regionali nei settori culturale , economico , sociale , istituzionale , e contribuì al formarsi nelle popolazioni umbre una cultura moderna determinando una crescita delle capacità di governo nella vita regionale da parte di tutte le forze politiche. E questo momento della nostra storia vide le nostre rappresentanze parlamentari affrontare insieme i problemi dell’Umbria. Una collaborazione virtuosa che produsse e si concretizzò con l’ottenimento di finanziamenti risolutori a favore , ad es. , della rupe di Orvieto e del colle di Todi. Un momento che proiettò l’Umbria, grazie a originali e innovative intuizioni , alla ribalta di un laboratorio di interesse nazionale che ebbe importanti riflessi nelle attività del Parlamento e del Governo. Ecco, andiamo a rileggere quelle pagine e se veramente vogliamo ” cambiare verso “… ” non cambiamo quel libro ” scritto in un tempo in cui le idee e le ideologie sapevano convivere, elaborare, produrre. Amen !

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