Allarme Vaccino, ” I miei 88 anni non sono una priorità, due mesi e mezzo di attesa”. Accade a Foligno
” Può essere possibile che un anziano di 88 anni per fare il vaccino deve aspettare ancora altri due mesi e mezzo ? Ma in che mondo viviamo ?”. E’ amareggiato, rattristato e deluso S.S., 88 anni, residente a Foligno che, insieme alla moglie, dovranno aspettare il prossimo 18 maggio per essere vaccinati contro il Covid. Dopo aver fatto la prenotazione è tornato a casa addolorato e dispiaciuto. S.S. è stato un insegnante che ha formato a Foligno centinaia di ragazzi, ha vissuto il dramma dell’ultima guerra e da un anno è blindato in casa senza vedere nemmeno i nipoti. Si sente tradito dalle Istituzioni, abbandonato dal servizio sanitario umbro e lasciato solo in questa terribile emergenza sanitaria. ” Io e mia moglie (83 anni) speravamo di poter fare il vaccino per ritrovare un pò di sicurezza e serenità, dopo un anno da incubo, invece per la nostra sanità non siamo una priorità. Per loro possiamo ancora aspettare altri due mesi e mezzo, che tristezza !”, aggiunge l’ex professore dell’Istituto industriale di Foligno. ” Soli e dimenticati”, aggiunge S.S., “una brutta sensazione si vive, quella di non essere utili a questa società”. Il racconto dell’anziano insegnante prosegue con una amara riflessione: ” Una volta, ai miei tempi, quelli pià avanti con l’età rappresentavano una ricchezza, oggi siamo diventati un problema. Non me lo sarei mai aspettato”. S.S. fa fatica ad accettare questa decisione, trasmette un triste sentimento di rassegnazione e un disagio morale evidente.