Insufficiente la raccolta di plasma in Umbria: 29.160 sono i donatori Avis
Seppur nello scorso anno si siano verificati periodi di affanno a causa della ripresa a pieno ritmo degli interventi chirurgici programmati, il sangue intero raccolto, tranne che in qualche occasione, ha garantito il fabbisogno della sanità umbra. Viceversa, è ancora insufficiente la raccolta di plasma. E’ emerso alla 55/a assemblea regionale di Avis Umbria, che si è svolta a Foligno, nel 70esimo anniversario della fondazione della sua Avis comunale. Su base regionale c’è stato un sostanziale mantenimento delle donazioni, arrivate a quota 38.202 con una diminuzione dell’ 1,13% rispetto al 2021, più alte rispetto al 2020. Al 31 dicembre 2022 i donatori Avis in Umbria sono stati 29.160 rispetto ai 28.941 del 2021, con un aumento dello 0,7%. Avis assicura la raccolta di circa il 94% del sangue in Umbria. Il dato per territori evidenzia maggiori indici donazionali nella provincia di Perugia e una ripresa, anche se non in egual misura, in quella di Terni. L’Umbria si pone tra le regioni sotto la media dei livelli necessari per quanto attiene alla raccolta del plasma che nel 2022 è stata di 10.560 chilogrammi mentre sarebbe dovuta arrivare ad almeno 11.540 chilogrammi. “Bisognerebbe rifare con celerità – ha osservato Enrico Marconi, presidente di Avis Umbria – il piano sangue regionale che dovrebbe riorganizzare tutto il sistema trasfusionale”. Per la Tesei, presente all’iniziativa, “ci sono cose che devono essere fatte: le principali sono l’uniformità della gestione di tutto il settore trasfusionale della raccolta di sangue in tutte le Asl del territorio e aziende. Passi avanti sono stati fatti nell’Asl Umbria 1 e nella Azienda ospedaliera di Perugia che hanno già individuato e stanno sviluppando questo percorso. Adesso si adeguerà anche l’Asl Umbria 2 e l’Azienda ospedaliera di Terni”.