“Negli ospedali c’è sofferenza tra i medici”, la denuncia del primario di Foligno Lucio Patoia
Tra i medici che lavorano in Umbria sta emergendo una situazione di “grave sofferenza legata a carichi di lavoro sempre maggiori, stress e periodi di operatività sempre più prolungati, con a volte anche le ferie a rischio”. A denunciare la situazione è Lucio Patoia, presidente in Umbria della federazione dei dirigenti ospedalieri di medicina interna, nonché primario della struttura complessa di medicina interna all’ospedale di Foligno. “Siamo in un periodo di notevole difficoltà – afferma il primario di Foligno – per tutti gli ospedali, in particolare per i reparti di medicina interna, quelli dedicati alle urgenze e per le Rsa. Sui quali gravano la maggior parte dei ricoveri: su 10 persone che si rivolgono al Pronto soccorso 7 o 8 hanno acuzie di competenza d area medica, su cui gravano i maggiori carichi di lavoro, e il restante 2-3 necessitano di ricoveri in area chirurgica”. Patoia parla di una “carenza di medici cronica già prima del Covid, con la pandemia che ha dato il colpo finale”. Il primario ricorda che ” il contratto prevede 38 ore di lavoro settimanali ma si va sistematicamente oltre nell’interesse dei pazienti e dei loro familiari”. Ci sono colleghi, afferma Patoia, “con centinaia di ore di esubero accumulate che significano riposi non fatti”. ” La gente – sottolinea ancora il presidente di Fadoi – deve almeno sapere ed essere consapevole che questi problemi esistono”. Forse, consentirà il dottor Patoia, più che la gente dovrebbero saperlo i vertici della sanità regionale e quelli delle aziende sanitarie, essendo i cittadini le prime vittime della disorganizzazione del sistema sanitario. ” Come se ne esce ? – si chiede il primario di Foligno – Facendo più assunzioni possibili e destinando alla sanità quante più risorse possibili”.