Ospedale di Foligno, Cgil e Cisl: Medicina e Reparto Covid quasi al collasso
FOLIGNO – I segretari regionali della Dirigenza Medica Fp Cgil e Uil Fpl, rispettivamente, Mauro Patiti e Alfredo Crescenzi, lanciano un grido di allarme dall’ospedale di Foligno. Lo fanno attraverso un comunicato congiunto che dice: “Il Reparto Medicina ed il Reparto Covid dell’Ospedale di Foligno rischiano il collasso nel giro di pochissimi giorni. Purtroppo è di fatto caduto totalmente nel vuoto il grido d’allarme lanciato da CGIL, CISL e UIL all’inizio dello scorso mese di ottobre: servivano e servono subito più medici, infermieri, tecnici ed OSS ed un’adeguata organizzazione dei reparti e del personale.
La direzione dell’ASL Umbria 2 aveva rassicurato, in occasione dell’incontro tenuto alla Sala Alesini
dell’Ospedale poco dopo l’intervento del sindacato, che il numero di posti letto complessivi, tra
Covid e no Covid sarebbero rimasti gli stessi ma la realtà è che, come temevamo, sono quasi
raddoppiati, considerando anche i pazienti non Covid “appoggiati” in altri reparti ma seguiti dalla
Medicina. I medici assegnati, invece, sono sempre gli stessi.
Come era facile prevedere, anche tra gli operatori sanitari dell’Ospedale di Foligno ci sono stati casi
di positività, con la conseguente ulteriore riduzione del personale in servizio, già carente.
Nonostante la collaborazione esemplare di tutti gli altri reparti, la situazione non è più sostenibile.
Avevamo avvisato che non era ammesso sbagliare ma se l’Azienda continua gestire l’emergenza
senza idonei investimenti e organizzazione, a breve non sarà più possibile garantire adeguate cure
ai pazienti della Medicina e del Reparto Covid: non basta continuare a ricoverare, se poi non ci sono
medici ed infermieri sufficienti per assistere tutti.
È in atto una vera e propria guerra sanitaria che richiede interventi straordinari ed efficaci. CGIL e
UIL della dirigenza medica chiedono con forza alla direzione aziendale di attivarsi subito, senza
ulteriore ritardo, perché le istituzioni hanno il dovere morale e giuridico di organizzare le strutture
mettendo in condizione gli operatori sanitari di curare al meglio tutti i cittadini”.