Democratici eugubini nel caos: una crisi che parte da lontano. Molla Presciutti
Ha lasciato l’incarico per non essere coinvolto in dinamiche che considera “contrarie al suo modo di agire e ai suoi valori politici e personali “. Massimiliano Presciutti ha riconsegnato al segretario regionale del PD il mandato di “traghettatore” che Bori gli aveva assegnato. Non c’è pace tra i democratici eugubini, dopo la sonora sconfitta alle ultime elezioni comunali. Un partito ridotto ai minimi termini con una classe dirigente inadeguata e litigiosa. Nemmeno un sindaco stimato e preparato come Presciutti è riuscito nell’impresa di rimettere ordine. Massimiliano Presciutti ha rassegnato le dimissioni da commissario denunciando “personalismi, lotte interne e mancanza di visione collettiva “. In poche parole, a Gubbio tra i democratici non c’è più una comunità ma solo lotte interne. La crisi del PD eugubino parte da lontano con un sindaco, Filippo Stirati, che non ha mai avuto simpatia per i democratici della sua città. Negli ultimi dieci anni, l’amministrazione comunale è stata retta da una maggioranza di sinistra senza il contributo dei dem. Un atteggiamento che ha alimentato spaccature e polemiche fino a pochi giorni prima delle ultime elezioni vinte dal centrodestra. Un risultato clamoroso ma ampiamente prevedibile. Spaccature e polemiche che hanno caratterizzato anche l’ultima campagna elettorale con la sinistra che si è presentata addirittura con tre candidati sindaco. La conseguenza naturale della scomposizione messa in atto negli ultimi dieci anni da chi invece, per ruolo politico e istituzionale, avrebbe dovuto lavorare per ricomporre. A tutto ciò si è aggiunta la inadeguatezza del gruppo dirigente e le scelte fatte in occasione delle ultime elezioni comunali. Ora il partito torna nelle mani dei cinque reggenti che, a suo tempo, hanno accusato il livello regionale di aver “fatto una nomina (Presciutti commissario, ndr) al di fuori di ogni regola interna del Partito democratico “. Uno scontro tra locale e regionale che non promette niente di buono. Di fronte ad una situazione di questo tipo, Presciutti ha scelto la strada della serietà. Esattamente quello che manca da dieci anni nella sinistra eugubina.