Gualdo Tadino, prorogate le mostre “Arte, fuoco e ceralacca” e “Si vede il silenzio. Lani Irwin -Alan Feltus”
La pandemia non ha arrestato il desiderio di concedersi piccole gite fuori porta e la necessità al contempo di evitare luoghi affollati ha favorito le mete vicine, o meno conosciute e battute. “Gualdo Tadino ed il suo ricco percorso museale, la città vanta ben sette musei visitabili con un modico biglietto unico”, spiega Catia Monacelli direttore del circuito, “conferma già a partire dal nuovo anno questo trend, in cui i visitatori, prevalentemente provenienti da luoghi di prossimità e concentrati nel weekend, vanno in cerca di attrazioni considerate ‘sicure’. I musei sono situati a pochi passi gli uni dagli altri, difficile trovare un territorio con così tanta concentrazione museale e al contempo diversificazione: si va dall’ultimo nato Il Museo del Somaro. Centro per l’arte Contemporanea, per passare alla più nota fortezza federiciana Rocca Flea e arrivare all’archeologia e alla ceramica a lustro oro e rubino”.
Ed è proprio la richiesta di un pubblico costante nella presenza, che ha permesso al Polo Museale città di Gualdo Tadino la proroga di due importanti progetti che in questi mesi stanno ulteriormente arricchendo l’offerta culturale. Al Museo Civico Rocca Flea fino al 29 maggio “Arte, fuoco e ceralacca. I sigilli della Collezione Francesco Allegrucci”, a cura di Anna Nancy Rozzi. La diversità delle forme, dei materiali e delle funzioni si snoda dalle raffinate concessioni imperiali degli Asburgo sino agli umili stampi da pane, dai gioielli alle sante reliquie, dai sigilli ufficiali ai chiudi-busta della corrispondenza amichevole. In aggiunta alla pregevole raccolta di matrici, la Collezione Francesco Allegrucci è arricchita da documenti che attestano le diverse forme in cui era effettuata la sigillatura tra i secoli XVII e XIX, comprendendo impronte di cera pendenti ‘in teca’ e del tipo definito ‘sotto carta’, impressioni sigillari su ceralacca e i più recenti timbri a inchiostro.
Presso la chiesa monumentale di San Francesco continua invece fino al 27 marzo la mostra “Si vede il silenzio. Lani Irwin -Alan Feltus”, la grande pittura di figurazione contemporanea americana. Gli artisti raccontano l’immobilità più assoluta: ogni segno, gesto e loro produzione sulla tela, ci richiama alle atmosfere della Metafisica, cariche di suggestioni, di dimensioni magiche, enigmatiche, pregne di ieraticità. Lani ed Alan arrivano dagli Stati Uniti in Italia nel 1987. Fuori dagli schemi precostituiti, vivono in campagna, lontani dai ritmi frenetici, conducono un’esistenza riservata e intima, eppure sono fra i protagonisti della pittura figurativa americana contemporanea, il loro percorso professionale vanta importanti mostre e le loro opere negli States sono in prestigiose collezioni sia pubbliche che private. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.polomusealegualdotadino.it