Piano rifiuti, la Tesei presenta il comitato scientifico. La priorità: chiudere il ciclo in Umbria.
Chiusura del ciclo dei rifiuti e sua gestione economica, autosufficienza. tutela della salute, salvaguardia dell’ambiente sono gli obiettivi che il nuovo Comitato tecnico-scientifico , presentato questa mattina dalla presidente della Regione dell’Umbria, Donatella Tesei e dall’assessore all’Ambiente Roberto Morroni, si è dato per arrivare al Piano di gestione integrata dei rifiuti. Coerenti con gli obiettivi dovranno essere i mezzi, come ha sottolineato Morroni, ” per l’individuazione del modello di gestione e delle migliori pratiche esistenti”. Per la Tesei ” scontiamo qualche ritardo ma i tre mesi di Covid ci hanno impedito di iniziare prima questo lavoro. Il tema del piano dei rifiuti è molto importante e ora la costituzione del comitato è fondamentale”. La giunta regionale lo considera uno ” strumento fondamentale di supporto” per l’adozione del nuovo piano rifiuti anche perchè – sostiene Morroni – ” ripensare questa materia ha bisogno di solide basi tecniche e scientifiche”. Un piano , sostengono da Palazzo Donini, che possa assicurare la gestione dei rifiuti in Umbria nei prossimi 20 anni, ” arrivando a scelte di qualità” come ha aggiunto lo stesso Morroni. L’assessore all’ambiente ha sottolineato che ” nell’individuare il modello di gestione la valutazione non sarà politica ma solo tecnica, come è giusto che sia”. Il comitato scelto dalla Regione sarà coordinato dal professor Gabriele Cruciani del dipartimento di Biologia e sarà composto dal professor Fabrizio Stracci di medicina che si occuperà di impatto e tutela della salute, dal docente di Ingegneria Pierluigi Manciola che curerà la parte relativa allo sviluppo e sostenibilità ambientale mentre l’altro docente sempre di Ingegneria Francesco Di Maria tratterà gli aspetti della gestione economica. Per la Regione fanno parte il direttore dell ‘ area ambiente e territorio Stefano Nodessi Proietti, Nicola Casagrande, Andrea Monsignori, Maria Ruggiero, Michele Cenci, Paola Casucci, Giuseppe Rossi. C ‘è poi il direttore dell’Arpa Luca Proietti e quello del Parco , Luciano Concezzi. Dalla presentazione è emersa comunque la volontà di arrivare alla chiusura del ciclo tanto è vero che l’assessore all’ambiente si è scagliato contro coloro che ” montano polemiche fuori luogo e agitano il popolo”. E’ chiaro il riferimento: nel mirino c’è l’amministrazione comunale di Gubbio e i vari comitati che si sono costituiti in Umbria contro la possibilità di bruciare il Css nei cementifici. Il piano della passata giunta regionale prevedeva tre centri di produzione del Css ( Perugia, Terni e Foligno), che poi sarebbe stato bruciato fuori dall’Umbria. La volontà della nuova maggioranza di centrodestra è, invece, quella di chiudere il ciclo dentro i confini regionali. Quando la Presidente e il suo assessore indicano come priorità la chiusura della filiera rifiuti e sua gestione economica , è chiaro che l ‘indirizzo politico è esattamente opposto a quello della precedente maggioranza di centrosinistra. Morroni prova a mandare un messaggio più soft , provando ad attenuare l’impatto esterno: ” non abbiamo sposato alcuna soluzione, sarebbe incoerente con quanto stiamo portando avanti”. La Regione prova a realizzare un atterraggio soft creando la giusta atmosfera , consapevole che alla fine sarà comunque terreno di scontro. Forte , forse traumatico.Per questo lo stesso assessore all’ambiente se la prende con ” gli agitatori di popolo”. Naturalmente resta sul tavolo degli uffici regionali la richiesta dei cementifici eugubini di modifica dell’autorizzazione integrata ambientale senza dover passare di nuovo all’ esame del Via ( Valutazione integrata ambientale). Una decisione assai rilevante per il futuro dei cementifici per capire se potranno o no bruciare il Css. Ma sarà anche una decisione che potrebbe aprire quello scontro che la Presidente Tesei vorrebbe evitare a tutti i costi.