Amelia, sventate due truffe agli anziani, una terza va in porto ma viene scoperto l’autore
AMELIA – In questi giorni i Carabinieri di Amelia e Terni si sono occupati di 3 diversi episodi di truffa riuscendo ad identificare e denunciare in stato di libertà gli autori di due casi. Ma la cosa ancora più importante è che, grazie alla campagna d’informazione messa in atto, sia con il supporto dei mass media che con una continua azione di sensibilizzazione svolta dai militari delle stazioni carabinieri sparse nel territorio provinciale dal Comando di Terni che per primo dall’inizio del dicembre 2014 ha messo in guardia la popolazione su questi eventi, 2 delle 3 truffe sono state sventate
La Stazione di Amelia, in particolare, è riuscita a risalire all’identità di un 40enne imprenditore bergamasco, denunciato per truffa. L’uomo aveva messo in vendita su un noto sito di vendite fra privati online varia attrezzatura sportiva, si era fatto versare da una associazione sportiva di Amelia il corrispettivo di oltre 300 € per l’acquisto di numerosi zaini sportivi che non aveva però mai provveduto ad inviare all’acquirente.
Sempre i militari amerini hanno identificato e denunciato a piede libero per tentata truffa e sostituzione di persona un altro imprenditore, un 45enne originario del foggiano ma residente a Monza. L’uomo, spacciandosi per funzionario del Ministero del Tesoro, contattava al telefono fisso di casa una 84enne vedova di Amelia alla quale annunciava l’emissione nei suoi confronti di un decreto ingiuntivo di 5.000 € per debiti insoluti.
L’uomo, prospettandole la possibilità di ottenere un cospicuo sconto sull’importo a debito con un pagamento immediato e raccomandandole la segretezza in merito all’agevolazione che le stava offrendo, ha cercato di convincere l’anziana a versare subito la cifra di poco meno di 2.000 euro. Ma la signora, non convinta dal pur suadente interlocutore telefonico, si è rivolta ai carabinieri che, oltre a confermarle di non provvedere a nessun pagamento, hanno iniziato da subito le indagini che hanno portato all’identificazione del colpevole.
Da ultimo si segnala l’ennesimo tentativo di truffa perpetrata con la orami nota modalità del finto avvocato che chiede soldi subito per liberare un congiunto coinvolto in un grave incidente stradale. La vittima designata è stata in questo caso una 65enne insegnante ternana che è stata chiamata a casa da un ignoto interlocutore telefonico. Questo, in un italiano privo di inflessioni dialettali e adoperando un linguaggio forbito, si è presentato quale avvocato di una nota società assicurativa chiamato dal figlio che poco prima aveva causato un incidente stradale nel quale era rimasto ferito il conducente di un ciclomotore. Il “legale” , per poter produrre i documenti mancanti necessari alla scarcerazione del figlio che era sottoposto a fermo dai Carabinieri di San Gemini, ha chiesto alla signora il versamento di 3.000 euro in contanti da portare presso la loro filiale di Orte o da consegnare ad un loro collaboratore che era nei pressi della sua abitazione.
La donna, già insospettita dalla richiesta, senza portare con sé i soldi, si è recata all’appuntamento per strada con il collaboratore dell’avvocato, un ragazzo distinto e ben vestito, che, al successivo arrivo sul posto del marito che intanto aveva avvisato il “112”, ha capito la mala parata e si è dato alla fuga a piedi facendo perdere le proprie tracce.
Si rinnova pertanto l’invito a tutti a diffidare da chi chiede soldi in contanti avvisando subito le Forze di Polizia.