Assisi, lasciano il bambino in auto e vanno a visitare la Porziuncola: due genitori denunciati
ASSISI – Vanno in visita alla Porziuncola e lasciano il figlio di due anni chiuso in macchina. Sono stati denunciati dalla polizia due coniugi della provincia di Caserta. È successo a Santa Maria degli Angeli qualche settimana fa. Due coniugi, provenienti dalla provincia di Caserta, dopo aver visitato la città, decidevano di recarsi al Santuario della Porziuncola. Con loro vi era anche il figlio, di appena due anni che, stanco, si era addormentato. I genitori decidevano a quel punto di non svegliarlo e lasciarlo “al sicuro” dentro l’auto parcheggiata nei pressi della Chiesa.
Durante la loro assenza il bambino però si è svegliato e, sentitosi abbandonato, iniziava a piangere. Salvifico si è rivelato l’allarme della macchina, entrato in funzione per i movimenti del bimbo e che ha richiamato l’attenzione di un passante. L’uomo, un assisano residente nella zona, si è avvicinato all’autovettura, scorgendo dai vetri il piccolo in lacrime. Dopo aver cercato invano di aprire l’auto e accortosi che anche i finestrini erano stati lasciati completamente chiusi, tentava di tranquillizzare dal vetro il bambino che tuttavia, molto spaventato, continuava a piangere. Preoccupato per le sorti del piccolo, dopo aver atteso circa mezz’ora l’arrivo dei genitori, decideva di richiedere l’intervento della Polizia.
All’arrivo della pattuglia i genitori avevano fatto ritorno e i poliziotti della Squadra Volante del Commissariato P.S. Assisi, diretto dal Vice Questore Aggiunto della P.d.S. Francesca D. DI LUCA li hanno identificati. I due, spaventati dalla situazione, e resisi conto solo in quel momento della gravità di quanto successo, ammettevano di aver lasciato il bambino in auto per permettere a lui di continuare il suo riposo dopo una giornata di visite e a loro di visitare il Santuario per una preghiera. Ma la bontà del fine non ha evitato ai coniugi le debite conseguenze: dopo aver compiuti gli adempimenti del caso, per i due è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.