Assisi, serbo fermato dopo rocambolesco inseguimento, in auto 300 capi di cashmere rubati
ASSISI – Duro colpo inferto dai carabinieri di Assisi a una banda specializzata nei furti. Dopo l’arresto di quello che è considerato la “primula rossa” del sodalizio, la notte scorsa i militari hanno bloccato un altro componente della banda al termine di un rocambolesco inseguimento.
Dopo il primo arresto, i militari hanno avviato una articolata e delicatissima attività investigativa tesa alla identificazione degli altri componenti del gruppo criminale. Alle prime luci dell’alba i carabinieri in borghese guidati dal maggiore Sivori, impegnati a seguire costantemente gli spostamenti di uno dei giovani sospettati di essere parte integrante della banda, lo hanno visto partire alla guida di una Golf diretta a gran velocità sul raccordo Siena – Bettolle. I militari sono riusciti, con non poca difficoltà, a seguire l’auto che da successivi accertamenti è risultata rubata lo scorso 27 novembre a Perugia. L’inseguimento a folle velocità si è protratto fino ai confini con la Toscana quando è stato richiesto anche l’aiuto di una pattuglia della polizia stradale di Arezzo.
Il giovane, vistosi braccato ha tentato ripetutamente di speronare le due pattuglie e di fare uscire di strada gli equipaggi. Per questo dovrà rispondere anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Sono stati attimi di follia quelli che hanno avuto come protagonista il giovane serbo risultato alla guida del mezzo rubato: solo la bravura e l’esperienza dei carabinieri hanno fatto sì che l’inseguimento si concludesse positivamente all’interno dell’area di servizio “Civitella” in provincia di Arezzo. L’immediata perquisizione personale e veicolare ha permesso di rinvenire circa trecento capi in cashmere rubati ad una ditta di Cannara lo scorso 29 novembre, guanti, sofisticate ricetrasmittenti utilizzate con ogni probabilità per comunicare con gli altri componenti del gruppo e numerosi arnesi da scasso. La refurtiva è stata interamente riconsegnata al legittimo proprietario.
Quello portato a termine è di fatto è il secondo colpo assestato dai militari dell’Arma alla banda. Al vaglio degli inquirenti, fanno sapere, ci sarebbero anche altri furti, consumati o tentati, commessi sempre in pregiudizio di un altro paio di ditte di abbigliamento della zona. Per l’autore del fatto, irregolare sul Territorio Nazionale ma incensurato si sono aperte le porte del carcere di Arezzo. L’accusa è di ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale, possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli: il fermato dovrà spiegare al Giudice per le Indagini Preliminari di Arezzo perché si trovasse a bordo di quella macchina rubata a Perugia giorni or sono e le ragioni che lo hanno visto in possesso di circa trecento capi di cashmere.