Cani addestrati per combattere con i cinghiali, nei guai un allevatore di Valtopina
Avrebbero addestrato cani a combattere contro i cinghiali. Sette persone sono state denunciate per maltrattamento di animali sette persone, tra cui allevatori, proprietari di cani di razza Dogo argentino residenti in Umbria, Lombardia e Marche, alcuni dei quali registravano con telecamere e cellulari il combattimento. Segnalazioni di cittadini raccolte confidenzialmente riferivano da qualche tempo che in alcune zone della regione, in particolare ai confini con le Marche, venivano effettuati incontri clandestini per assistere a combattimenti tra animali, con l’uso di cani e cinghiali. Ciò ha dato inizio ad attività d’indagine, in particolare in Umbria e Marche, dove investigatori del corpo forestale locale coordinati dalla Procura di Urbino ed in riferimento ad episodi riguardanti la zona di Cagli, al confine con l’Umbria, hanno acquisito materiale fotografico in cui venivano ritratti cani, probabilmente della specie di dogo argentino, intenti a sbranare un cinghiale, con uomini a osservare la scena.
In altre regioni, come in Lombardia, tali episodi sono stati anche oggetto di riprese video, venute in possesso e trasmesse a livello nazionale da Striscia la Notizia.
Nel corso delle indagini effettuate sullo svolgimento di tali eventi illegali, previsti dalla legge come reati per maltrattamento ed uccisione di animali, è stata accertata la partecipazione di soggetti residenti in Umbria, in particolare in veste di presunti fornitori ed addestratori dei cani utilizzati nei combattimenti. L’attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Urbino è stata condotta dal personale del corpo forestale dello Stato dei nuclei investigativi di polizia ambientale e forestale di Perugia, Pesaro Urbino, Milano, Lecco, Pavia e dagli uomini del Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali (Nirda) del Cfs di Roma.
L’operazione ha portato ad una serie di perquisizioni a carico di alcuni allevatori, ripresi mentre addestravano cani che dilaniavano a morsi una femmina adulta di cinghiale, all’interno di un’azienda agricola in provincia di Pesaro Urbino. Nel video sono stati identificati dalla forestale tre noti allevatori della razza da combattimento mentre incitavano i cani ad attaccare la preda sfinita e sanguinante che veniva bloccata e sorretta, per le zampe posteriori, da uno degli addestratori, mentre i cani proseguivano gli attacchi, serrando le possenti mascelle sul cinghiale. Durante le perquisizioni a carico degli indagati, sono stati sequestrati tutti i cellulari, i computer, le telecamere e i supporti digitali potenzialmente utilizzati per registrare ed archiviare il materiale audiovisivo.
Le perquisizioni effettuate da personale del Nucleo investigativo di Perugia e del comando stazione di Foligno del corpo forestale dello Stato in un allevamento di cani di razza dogo argentino nel comune di Valtopina hanno portato, con il sequestro di telefoni cellulari, apparecchi di videoregistrazione, hard disk, all’acquisizione di fonti di prova che attesterebbero la partecipazione di soggetti residenti in Umbria al sodalizio criminoso sgominato. Rinvenuto nell’allevamento anche un esemplare adulto di Dogo argentino con evidenti cicatrici recenti, trattate chirurgicamente e compatibili con gli eventi documentati. Gli organizzatori di combattimenti e competizioni rischiano grosso. Il codice penale prevede infatti la reclusione da uno a tre anni e multe fino a 160.000 euro.