L’encomio del presidente Luciano Bacchetta alla Polizia provinciale

Perugia – “Una settimana fa, una donna si è introdotta negli uffici della Provincia di Perugia di Spoleto trafugando alcuni oggetti di valore. All’esterno aveva due complici che l’attendevano, uno alla guida di un’autovettura e uno a fungere da palo. La ricostruzione dettagliata dei fatti e il loro arresto si devono alla professionalità e al lucido intervento di A.P., un nostro giovane agente della Polizia provinciale in forze al nucleo operativo Foligno, Spoleto e Valnerina. Ritengo che rendere pubblico quanto avvenuto sia doveroso nei confronti della Polizia provinciale tutta e, in particolare, dell’agente che ha dimostrato sul campo l’affidabilità, la preparazione e l’importanza che questo Corpo riveste per la collettività e di come la sinergia tra le forze di Polizia porti a risultati importanti. Ringrazio quindi anche a nome delle Consigliere Erika Borghesi, con delega al personale e Letizia Michelini, con delega alla Polizia provinciale, il nostro giovane agente che per il comportamento adottato ha ricevuto anche l’elogio della Polizia di Stato con la quale ha collaborato per la felice soluzione del caso”. Così Luciano Bacchetta, presidente della Provincia di Perugia.

 

Questi i fatti: in questi giorni di emergenza sanitaria gli accessi agli uffici della Provincia sono contingentati pertanto la presenza della donna che vagava nel corridoio della sede di Spoleto ha destato sospetti nell’agente che legittimamente le ha chiesto se stesse cercando qualcuno. Per tutta risposta la donna si è precipitata verso le scale di emergenza raggiungendo il cortile antistante la palazzina che ospita gli uffici. L’agente, dichiarandosi come poliziotto, riusciva a raggiungerla e a bloccarla, ma un complice che fungeva da palo aggrediva A. P. alle spalle colpendolo con pugni alla schiena. La donna riusciva a divincolarsi e a precipitarsi all’interno di una Citroen dove l’altro complice l’attendeva per essere subito dopo raggiunti dall’altro malvivente. L’agente nel tentativo di fermarli rischiava di essere travolto dall’auto che lo faceva cadere a terra. Con lucidità A. P., pur dolorante per il colpo subito, riusciva a prendere il numero della targa comunicandolo immediatamente al 113 che attivava le ricerche forte anche della descrizione dettagliata dell’identikit dei tre fuggitivi fornita da A. P. 

Le pattuglie della Squadra Mobile della Questura di Perugia riuscivano a intercettare e bloccare, i malviventi, risultati pluripregiudicati, a Perugia dove sono stati trasferiti nel carcere di Capanne.