Perugia, 11 richieste di intervento alla Polizia per le Feste pasquali
PERUGIA – Conflittualità domestica e liti: a Perugia 11 chiamate alla polizia a Pasqua. Tre persone denunciate per maltrattamenti in famiglia e 2, tra cui un minore per lesioni. Ritirati cautelativi 9 fucili. E’ stato un weekend di Pasqua all’insegna della litigiosità e delle tensioni familiari quello appena trascorso. Ben 11 le richieste di intervento al 113 a seguito di chiamate per conflitti scaturiti da motivi più o meno futili e sfociati in conseguenze di diversa gravità.
5 le persone denunciate a piede libero, delle quali 3 per il reato di maltrattamenti in famiglia e due, una delle quali minorenne, per lesioni conseguite ad una lite per motivi inerenti una disputa relativa ad un parcheggio. Il primo caso di lite domestica risale a giovedì scorso, e riguardava una perugina del ’29, residente nella zona a confine con Umbertide. A richiedere l’intervento della Polizia è stato uno dei due figli ritenendo che il proprio fratello maltrattasse la madre e comunque tenesse comportamenti tali da metterne in pericolo l’incolumità. L’uomo, un perugino del ’58 che, dopo la morte della moglie aveva iniziato a fare abuso di alcool ed era in cura presso il reparto psichiatrico del nosocomio cittadino, viveva con la propria genitrice ed il figlio 30enne. Gli accertamenti effettuati evidenziavano che quest’ultimo risultava detentore di armi, 9 fucili e 33 cartucce, custodite all’interno di un armadio blindato nell’abitazione condivisa dai tre. Data la situazione, alla luce della denuncia sporta, i poliziotti procedevano al ritiro cautelativo delle citate armi. Per il 59enne, invece, è scattata la denuncia a piede libero per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Denunciati, invece, per lesioni due perugini un 54enne ed un 17enne, venuti a lite il venerdì santo per ragioni di parcheggio. A chiamare la volante è stato il padre del minore che, giunto in pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia, per far assistere il figlio, segnalava che quest’ultimo aveva riconosciuto tra le persone in attesa, il proprio aggressore con il quale era, poi, scaturita una nuova lite. All’arrivo della Volante, il genitore del ragazzo riferiva che poco prima il figlio era intervenuto a Montegrillo per cercare di impedire al 54enne di danneggiare con un crick un’auto che, a suo dire, gli ostruiva il passaggio per uscire da un parcheggio.
In quella circostanza l’uomo lo avrebbe aggredito prendendolo al collo ed il ragazzo, per difendersi, lo avrebbe colpito con un pugno. Molto diversa la versione dell’uomo che riferiva di essere rimasto bloccato a causa di una vettura parcheggiata male e di aver suonato il clacson per attirare l’attenzione del proprietario. Non vedendo sopraggiungere nessuno, aveva cercato di uscire dal parcheggio con ripetute manovre che avevano suscitato l’ilarità di alcuni ragazzi poco distanti, tra i quali il suo aggressore. Sentitosi deriso, l’uomo sarebbe sceso dall’auto e ne sarebbe nato un diverbio ad esito del quale il giovane avrebbe colpito con un pugno il 54enne che, rovinando a terra, aveva travolto la propria moglie, rimasta anch’ella lesa. La lite aveva poi reso per tutti necessarie cure mediche: 7 i giorni di prognosi per il minore, mentre per l’uomo, con il setto nasale fratturato, la prognosi è stata di 25 giorni. 30 giorni, invece, per la consorte di quest’ultimo che, per la caduta, ha riportato una lesione alla caviglia con prognosi di 30 giorni. Espletati gli accertamenti di rito, il 17enne e d il 54enne sono stati denunciati a piede libero per lesioni personali.
Il lunedì dell’Angelo, invece, poco dopo le 22:00, una cittadina equadoregna dell’83 richiedeva l’intervento del 113 per paura del proprio convivente, un colombiano dell’84 con precedenti per maltrattamenti, rientrato nella casa dove convivono in zona Madonna Alta, dopo un litigio scaturito la mattina e per il quale era già intervenuta la Volante. In quella circostanza, la donna aveva riferito che il colombiano andandosene le aveva portato via due bancomat, il codice fiscale e 120 €. La donna riferiva che, temendo per sé e per le due figlie minori, si era chiusa dall’interno con il blocchetto e che l’uomo, a quel punto, sapendo che lei era priva delle chiavi, aveva chiuso la porta di casa a chiave dall’esterno di fatto bloccandola all’interno dell’appartamento.
All’arrivo dei poliziotti l’uomo riferiva di voler solo entrare per riprendere i propri oggetti personali e di avere già trovato un’altra sistemazione per trascorrere la notte altrove. Accompagnato in Questura per gli accertamenti, lo straniero è stato denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia. Nel medesimo lunedì di pasquetta poco dopo le 19.00, una cittadina rumena dell’82 ha invece chiesto l’intervento della Polizia presso la propria abitazione in zona sant’Andrea delle Fratte, dopo una violenta lite con il marito, un connazionale dell’85.
Secondo la donna, a seguito di un litigio sfociato per futili motivi ma alimentato da rancori che si protraggono ormai da diversi anni, l’uomo avrebbe iniziato a distruggere oggetti in casa, in particolare mandando in frantumi due icone a carattere religioso. La donna, temendo anche per l’incolumità dei due figli minori che a suo dire avrebbero assistito alla scena, aveva cercato di fermare la furia del marito. Ma invano, poiché vedendo che la moglie cercava di contattare il 113 con il cellulare, l’uomo le si scaraventava addosso per toglierle di mano il telefono. Anche il tentativo di guadagnare l’uscita usando la porta d’ingresso veniva bloccato con due schiaffi che lo straniero assestava alla consorte. Inevitabile per l’uomo, incensurato, la denuncia a piede libero per maltrattamenti in famiglia.