Perugia, detenzione a fini di spaccio: i carabinieri arrestano giovane spacciatore
PERUGIA – Altro duro colpo inferto dai Carabinieri di Perugia agli ambienti della malavita collegati al mondo della droga nell’hinterland perugino.
I militari della Stazione di Castel del Piano, nelle ultimissime ore, al termine di prolungato servizio di osservazione, grazie anche alla fattiva collaborazione di alcuni residenti che hanno segnalato al “112” anomali movimenti di giovani tossicodipendenti che non lasciavano presagire nulla di buono, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un cittadino italiano, residente in un comune lacustre, ma abitante di fatto a Perugia, già noto alle forze dell’ordine e alle cronache giudiziarie, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’arresto è scaturito a seguito di una vigile attività di osservazione dei movimenti del predetto che consentivano di appurare che lo stesso, presso la propria abitazione perugina e nelle immediate relative pertinenze esterne, veniva avvicinato da soggetti di sesso maschile e femminile noti ai militari quali assuntori abituali di sostanze stupefacenti, i quali, dopo un breve scambio di parole con il soggetto, si allontanavano in tutta fretta con fare sospetto guardandosi ripetutamente le spalle.
A quel punto i Carabinieri decidevano d’intervenire facendo irruzione nell’appartamento, approfittando di uno dei momenti in cui l’uomo stava uscendo dalla propria abitazione “carico di merce” per rifornire alcuni avventori.
L’acume investigativo ed il sospetto ingenerato nei militari operanti si dimostravano, così, fondati. Infatti, a seguito della perquisizione personale e domiciliare dei vani domestici e delle relative pertinenze, l’uomo veniva trovato in possesso di
500 grammi circa di marijuana;
100 grammi circa di hashish;
5 grammi circa di oppio;
Denaro contante per un totale 950,00 euro, ritenuto provento dell’attività delittuosa:
Un bilancino di precisione;
Materiale vario per il confezionamento delle citate sostanze;
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa della direttissima disposta dalla magistratura che ha confermato la stessa misura cautelare.